PERCHE’ VIETARE DI FILMARE I CONSIGLI COMUNALI ?

 

Rinascita calena, 22 novembre 2009

Sentiamo da più parti tante chiacchiere sulla partecipazione e la democrazia.

Di nostro abbiamo richiesto a gran voce la posticipazione al pomeriggio dei consigli comunali, per permettere quanta più partecipazione possibile.

Abbiamo spiegato le nostre motivazioni in ogni dove, ma ad oggi non siamo ancora stati ascoltati.

Allora rilanciamo una proposta concreta: lasciare che si possano filmare i consigli comunali e che possano essere fruibili via web interamente e senza censure.

Sappiamo dallo scorso consiglio, per ammissione del consigliere “anziano” (per età, e non per cifra elettorale) De Biasio, facente funzione di Presidente del Consiglio, che sono state presentate per lo scorso consiglio di ottobre ben quattro richieste di filmare l’evento, tutte negate a suo dire per ragioni di “trasparenza e democrazia”.

E dove sarebbe la trasparenza e la democrazia nel negare la ripresa dei Consigli?

Anzi segno di grande civiltà e democrazia sarebbe poter far arrivare in tutte le case i Consigli Comunali, perché i cittadini possano davvero conoscere i valore degli eletti nell’agone politico.

Ovvio però che occorre disciplinare e regolamentare questo importante strumento.

Non servono allora quattro telecamere, ma ne basterebbe una, il cui utilizzo sia però stabilito da un regolamento specifico, approvato da tutti, dettato da principi di semplice buon senso, per garantire un’effettiva imparzialità del filmato.

Come sanno bene i professionisti del giornalismo televisivo locale, le immagini possono essere tagliate ad arte a seconda del fine che ci si pone nella loro divulgazione e così anche quanto di più oggettivo possa esserci (le immagini, appunto, di ciò che accade) diventano strumentali all’idea che si vuol far passare.

Basta vedere i servizi televisivi effettuati in un precedente consiglio comunale per capire come il giornalismo possa essere parziale e non garantista di una visione oggettiva dei fatti.

Alcuni suggerimenti per una ripresa imparziale: una telecamera fissa, un audio decente, una inquadratura ampia che non escluda nessuno, la pubblicazione integrale del video su un portale “neutro” (Youtube, o il sito del comune, se mai verrà aggiornato) con in sovrimpressione lo scorrere del tempo del filmato, così che eventuali tagli o adattamenti per servizi giornalistici possano risultare evidenti agli spettatori.

Già alti comuni in Italia adottano questa politica di buon senso.

Buon senso, appunto, quello che speriamo sia a disposizione di chi ci amministra!