LA STORIA DELLA PANCHINA SEGATA CHE SEGHERA’ VOTI ALLA PROVINCIA

 

Rinascita calena, 20 novembre 2009

Aristarco Scannabue

Si conosce perfettamente il nome di chi, materialmente, ha provveduto a segare la panchina ormai famosa che campeggiava nella piazzetta di sopra Petrulo.

Si conoscono le motivazioni addotte dal segaiolo che ha pubblicamente affermato che operava in nome e per conto di una persona specifica che in campagna elettorale si era preso l’impegno, in caso di vittoria.

Si sarebbe potuto risolvere tutto in una grossa e grassa risata, una goliardata effettuata nel delirio del successo.

Si è dovuto e voluto ricorrere ad una petizione, invece che ad una denuncia penale (simili iniziative le lasciamo ad altri).

Tutto inutile, di fronte alla caparbietà, la capo tosta, la sfrontatezza e il menefreghismo di qualcuno.

Che ha dichiarato anche che dei cinquanta e passa nomi presenti nella petizione non gliene fregava assolutamente nulla, che della panchina non si ricordava affatto, anzi, a suo dire, non c’era mai stata.

Se per una stupidaggine come questa ci si comporta così, figuriamoci sugli argomenti di peso.

E non passateci sopra, cari amici lettori, perché ciò fa parte del vecchio, vecchissimo modo di governare che inevitabilmente torna in superficie.

E ricordatevelo specialmente voi, firmatari della petizione, e le vostre famiglie.

Tra non molto sicuramente vi contatterà qualcuno a caccia di un voto, del vostro voto.

Ricordatevi in questa occasione di ricambiare le attenzioni e le premure ricevute.