Noi cittadini come merce
di scambio
Rinascita calena, 18
novembre 2009
Redazione
No allo sciacallaggio, all’utilizzo strumentale delle vicende, talvolta tristi, che
colpiscono persone e personaggi più o meno in vista!
Per una buona volta però, diciamo no anche
alle retromarce istintive, al vecchio caro trucco del nascondersi dietro a un dito.
Queste parole vogliamo
rivolgere all’attuale Sindaco Caparco, che tramite stampa e siti di fiducia
avalla delle accuse pesanti ai danni delle’ex e mai più sindaco (così come
amano definirlo quelli della maggioranza) Zacchia, che, a loro dire, ha “dato in usufrutto il
paese ai casalesi per quattro scaglie ed una carica politica”.
Accuse pesanti, cari concittadini, che speriamo abbiano una ragione fondante.
Potremmo definirlo “garantismo ad
intermittenza”: sconfinato per qualche uomo politico amico e concedente, ma del
tutto assente per l’ex Sindaco, al quale si riserva il più intransigente
giustizialismo.
Ci preme ricordare che durante
l’ultimo Consiglio comunale dai banchi della maggioranza sono
state richieste le dimissioni di Zacchia, ritenuto inidoneo a ricoprire la
carica di consigliere a causa dei procedimenti giudiziari che lo riguardano.
Quando si tratta invece di Cosentino
l’attuale sindaco asserisce laconicamente: “ritengo
ingiuste le accuse a lui mosse!”.
Caro Sindaco, così sei poco
credibile!
Sarà che per difendere la tua
candidatura con il partito di Cosentino saresti
disposto a perdonargli perfino la presunta vicinanza ai clan? Di questo si sta parlando, te lo ricordiamo…
L’affaire Cosentino pare aver disorientato la stampa di maggioranza: fino
a pochi giorni fa solerte a documentare la discesa del viceministro tra noi e l’investitura a Caparco come suo candidato alle
provinciali. Ora rispuntano le foto dell’utile Zacchia in compagnia dello
stesso personaggio.
Tutto ciò però interessa fino ad un
certo punto: da una parte si tratta di beghe e di imbarazzi,
dall’altra di questioni giudiziarie che avranno corso nelle sedi opportune.
Quel che però preoccupa molti cittadini
caleni è altro. E’ l’ipotesi di una forte commistione, sviluppatasi nel corso
degli anni, tra le vicende locali e i disegni economico-politici delle “forze
oscure“ presenti sul territorio.
La presenza di
una regia che dirige alcune operazioni imprenditoriali, l’intercessione di
politici di rango per ottenere il placet degli amministratori locali. Questo emerge dalle accuse mosse al vice-ministro; questo ci
fa riflettere sul nostro ambiente. Non solo la centrale, però. L’area PIP, le
cave, le lottizzazioni ed altro quanto hanno a che fare con interessi che vanno
al di là della nostra Calvi?
In che misura rientrano nei disegni
più grandi di noi? Siamo e saremo merce di scambio nelle mani dei politici per
conseguire i loro ottenere privilegi personali?
Il Sindaco Caparco ha affermato di
voler competere alle prossime elezioni provinciali, per il partito di
Cosentino, che a suo dire gli ha chiesto la disponibilità per rappresentarlo
nell’Agro Caleno.
Cosa è chiamato a rappresentare? A questo punto ce
lo chiediamo.
Se si tratta di prendere a scatola chiusa tutti gli interessi in
questione, allora guardiamocene bene.
I nostri rappresentanti devono
davvero rispondere a chi di dovere nel momenti in cui
si agisce sul territorio? Siamo davvero autonomi nel decidere del nostro
presente e del nostro futuro?
La corsa a guadagnarsi un posto
all’ombra di personaggi come Cosentino tradisce forse l’esigenza di rientrare
in giochi più grandi di noi? In sistemi di controllo del territorio di dubbia moralità?
Queste domande ci poniamo
e l’incertezza della risposta non è affatto rassicurante.