I TESORI ARCHEOLOGICI
RITORNERANNO A CALVI
La Gazzetta, 17 novembre 2009
Sal.Min.
Il vincolo di possesso di un bene culturale non prodotto in Italia
sta per essere rimosso. A chiedere l'attivazione del procedimento giuridico è
il Ministero dei Beni Culturali che, di fatto, rimuove il possesso di un
oggetto, demandandone il godimento al paese di Produzione. La rimozione del vincolo,
se approvata, consente da un lato di rispedire al mittente
oggetti che si trovano nei musei e nelle più prestigiose gallerie d'arte
nazionali e, dall'altro, mette in condizione i Comuni ad alta concentrazione
storica, monumentale ed archeologica di richiedere agli stati europei la
restituzione delle opere d'arte di fattura italiana e, nella fattispecie, di
lavorazione locale, come nel caso di Cales e Teanum Sidicinum. Le
amministrazioni degli odierni comuni di Calvi Risorta
e di Teano, quindi, potrebbero trovarsi servito un assist di primo piano per la
ricomposizione dei tanti corredi antichi, oggi conservati nei musei europei.
Per Calvi Risorta, in particolare, si
aprirebbe lo spiraglio storico più importante degli ultimi trent'anni: la
cittadina situata alle porte dell'Alta Campania, infatti, ha l'estensione del
parco archeologico che gareggia con Pompei ma non gestisce nemmeno una struttura
museale, per la stringente difficoltà causata dal rientro dei pezzi più
pregiati. Solo presso il museo "Salamanca" in Spagna, infatti, sono
custoditi circa 22mila pezzi, prelevati dall'omonimo marchese nel corso di una
campagna di scavo non proprio ortodossa tra le vestigia dell'antica Cales. Ora,
il ministro Sandro Bondi sta cercando di rimettere a posto i tasselli dei
mosaici storici ancora troppo frammentari e Calvi Risorta potrebbe essere il centro al
quale, la rimozione del vincolo di possesso sui beni culturali esteri, gioverebbe
di più rispetto agli altri siti archeologici nazionali.