SALA CONSILINA: ARRESTI ANTIPROSTITUZIONE, HA PARTECIPATO ANCHE IL TENENTE IZZO DI CALVI RISORTA

 

Vito Taffuri, 16 novembre 2009

 

Nel gruppo dei carabinieri, che nel salernitano ha smantellato un giro di prostituzione, spicca il nome del Ten. Enzo Izzo, di origini di Calvi Risorta, attualmente Vice Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina. Il Caleno si è insediato da poco tempo e già si è distinto con importanti risultati: Associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento ed all’induzione alla prostituzione. Con questo capo di accusa sono finite nei guai venti persone, undici di nazionalità italiana, sei di origini rumene e tre di nazionalità bulgara. Dieci custodie cautelari in carcere, tre persone agli arresti domiciliari, sei con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e un imprenditore, gestore dell’Hotel Belvedere di Polla, colpito dal divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale. Sono state inoltre individuate e chiuse due case di appuntamento, una in contrada Santa Petronia a Sala Consilina e l’altra a San Pietro al Tanagro nei pressi del cimitero.


E’ questo il bilancio dell’operazione “Erice” compiuta dai Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina e della stazione Carabinieri di Polla, al termine delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica del comune capofila del Vallo di Diano. Nel corso dell’operazione, portata a termine nella notte tra domenica e lunedì con l’impiego di circa 120 Carabinieri, sono state eseguite anche 26 perquisizioni domiciliari presso le abitazioni degli indagati e di altre persone coinvolte nella vicenda. I militari sono entrati in azione simultaneamente in 14 comuni: Sala Consilina (Sa), Polla (Sa), San Pietro al Tanagro (Sa), Teggiano (Sa), San Rufo (Sa), Atena Lucana (Sa), Caggiano (Sa), Battipaglia (Sa), Orvieto (Tr), Roseto degli Abruzzi (Te), Terranova di Sibari (Cs), Potenza, Sant’Angelo le Fratte (Pz) e Balvano (Pz) ed in 5 regioni (Campania, Basilicata, Calabria, Abruzzo e Umbria).


Dalla lettura delle circa 700 pagine dell’ordinanza firmata dal GIP del Tribunale di Sala Consilina emerge che a capo dell’organizzazione c’era il 51enne di Sala Consilina Giuseppe Durante, che con la “collaborazione” di alcuni cittadini bulgari e rumeni riusciva a far arrivare nel Vallo di Diano ragazze provenienti dalla Moldavia, dall’Ucraina, dalla Bulgaria e dalla Romania. Quasi sempre entravano in Italia ufficialmente per motivi di “studio”. Complessivamente sono state individuate circa dieci ragazze di età compresa tra i 20 ed i 30 anni e solo una di queste di nazionalità italiana. Le prostitute, stando a quanto appurato non hanno mai subito violenze dai loro sfruttatori e svolgevano la loro attività prevalentemente all’interno delle due “case”. Per i clienti più schizzinosi c’era invece la possibilità di usufruire anche di una camera d’albergo. L’arma dei carabinieri ha dimostrato, ancora una volta, di stare vicino ai cittadini. Adesso in città si respira un aria nuova e più serena.