APPALTO PER LA GESTIONE DEL CIMITERO: IL DEBITO DELLA DITTA ALFANO NEI CONFRONTI DEL COMUNE AMMONTA AD OLTRE 40MILA EURO

 

Vito Taffuri, 08 novembre 2009

 

“Invece di parlare, pagate il pesone…”: così diceva il figlio del grande Eduardo Di Filippo in una nota commedia teatrale. E così ha fatto, l’attuale sindaco di Calvi Risorta, Antonio Caparco ai signori della ‘Alfano Spa di Arzano (Na)’ che da tre anni gestiscono il camposanto senza pagare alcuni ‘pesoni’. La corrente elettrica del viale d’ingresso dell’ultima dimora, per esempio, è ancora allacciata al contatore del Comune in barba agli accordi di una completa gestione con recupero sui poveri cittadini (quelli vivi, naturalmente) a botta di 11,56 euro per ogni lampadina perpetua dedicata ai cari estinti.


Un altro pesone non pagato? Il canone di locazione al Comune, come reversale di una parte degli incassi. La ditta avrebbe pagato al comune solo il primo anno mentre non pagando gli anni 2007 2008 2009, i fatidici 13 mila e 500 euro. Poi? Poi non si capisce perché ma il passato sindaco Giacomo Zacchia non ha ritenuto di dover cacciare la ditta inadempiente, mentre invece l’amministrazione Caparco ha spedito alla ditta Alfano, nei giorni scorsi una lettera raccomandata con l’invito a pagare entro e non oltre trenta giorni, e di mettere in sicurezza l'impianto. Ed ecco che Calvi aspetta di riscuotere già 40 mila e 320 euro. D’accordo la ditta ora risulta nei guai con la legge.


Si tratta di un provvedimento legale scaturito da un’inchiesta della Compagnia Carabinieri di Maglie (Le), che ha portato all’arresto dell’imprenditore Cosimo Gianni Calcagnile, probabile fiduciario della "Alfano Spa" nella provincia di Lecce. (L'accusa è quella di tentata concussione e falso ideologico e materiale oltre che corruzione in atto contrario ai doveri d’ufficio. Insieme ad un tecnico e ad un assessore del Comune di Corsano (Le), avrebbe pilotato con atti falsi, bando e capitolato, una gara di appalto per la realizzazione di un impianto di pubblica illuminazione nel Comune di Corsano, impegno di spesa 6 milioni di euro, proprio a favore della “Alfano spa” e di un’altra impresa rappresentata dallo stesso Calcagnile, in cambio del pagamento di una somma di 350mila euro).


Ma torniamo a noi e torniamo a Calvi: la ditta ne uscirà con le ossa rotte o con un’assoluzione? Questo non lo sappiano. Occorre aspettare, indagare, tenere gli occhi aperti. Una cosa però la sappiamo benissimo: quando ha sottoscritto il contratto che la impegna a gestire il cimitero caleno indagata non era. E allora, come nel nostro stile, ci consentirete, siamo garantisti, aspetteremo di conoscere gli esisti processuali. Ma nell’attesa non ce ne stiamo certo con le mani in mani, anzi. Abbiamo scoperto un paio di cose che non gettano una buona luce (e stavolta non c’è bisogno di aspettare i tempi biblici dei tribunali per giudicare) sulla ditta, sulla passata amministrazione retta e diretta da Zacchia.


Infatti, a parte le cose già citate, l’attacco abusivo al contatore del comune e il mancato pagamento del canone, manca persino la prevista anagrafe dei defunti. Ci pare davvero troppo. E allora: questo sito internet non fa sconti a nessuno e presto i carabinieri saranno informati sulle magagne nascoste da quattro anni come la polvere: sotto il tappeto. La nostra richiesta immediata? La revoca del contratto per inadempienza contrattuale e subito dopo la richiesta di risarcimento danni. Una cosa e certa, la ditta Parisi, che per quindici anni, ha gestito le luci votive, al cimitero comunale di Calvi Risorta, con un canone di 10,00 euro annuo, mentre invece oggi la ditta Alfano in quattro anni ha già fatto due richieste di aggiornamento del canone delle luce votive, oggi a 11,56 euro.


Tra le tante inadempienze citate causate dalla ditta Alfano, ce n’è una molto importante, quella di mettere a norma l’impianto delle luci votive, che a tutto oggi non è a norma. Quindi a questo punto l’ufficio tecnico dovrebbe intervenire e spegnere l’impianto, in attesa che venga adeguato alle nuove normative vigenti. Vi citiamo un caso accaduto al cimitero comunale di Lusciano in provincia di Caserta, dove il comune, dopo una denuncia di alcuni cittadini è stato costretto a spegnere l’impianto delle luci votive, in attesa di essere messo a norma, revocando nel frattempo il contratto alla ditta appaltatrice. Speriamo che anche il comune di Calvi Risorta, adotti dei provvedimenti.