Una ciliegia tira l'altra...

 

Rinascita calena, 07 novembre 2009

 

Aristarco Scannabue

 

E così il nostro sindaco scende in campo nell’agone della competizione provinciale.

E subito cori “d’osanna” dalle trombe dei professionisti della grancassa.

Meno male che Caparco c’è! Verrebbe da dire.

Ma dopo una riflessione più attenta, discernendo tra i cori inneggianti, si coglie una nota stonata ed emerge una domanda:

Perché si candida?

Gliel’ha ordinato il medico? Non ci pare.

Probabilmente perché ha molto tempo libero e amministrare un comune sull’orlo del dissesto economico come Calvi la reputa cosa da poco.

Ironia a parte, la domanda è comunque spontanea: ma non ha già troppi grattacapi cui pensare?

Ed ecco la riflessione: si è candidato a sindaco prendendosi un impegno, quello di governare e di ben amministrare, possibilmente togliendoci dalle secche economiche cui i precedenti 15 anni di allegra gestione (l’eufemismo è di gran lunga la figura retorica che preferisco!) ci avevano condotto (per due terzi dei quali era lui al timone, ma non ricordateglielo, è permaloso…).

Con questo impegno e con questi problemi adesso si candida alla provincia.

E che siano problemi seri lo dimostrano gli articoli e i manifesti del suo gruppo, che in questi mesi hanno voluto chiarire quale era la situazione che hanno trovato (questa è una parafrasi per “hanno messo le mani avanti”).

Ma non c’era nessun altro, pure della sua squadra, pure giovane e brillante (Silver, ad esempio, o Nicola Cipro, se si preferisce l’esperienza) da candidare alla Provincia e a cui far fare questa esperienza? Sicuramente avrebbe ben figurato e altrettanto sicuramente avrebbe fatto bene per Calvi.

E con molta probabilità avrebbe avuto anche un appoggio e un consenso più largo di quello sul quale Caparco conta.

Oppure, se proprio il nostro ritiene indispensabile e salvifico il suo ruolo alla provincia, faccia il consigliere, ma si dimetta da sindaco, si sospenda dal ruolo, e lasci che dalla sue ceneri (politiche, s’intende) rinasca un nuovo protagonista per Calvi.

E così avrebbe anche la possibilità di far crescere, politicamente parlando, la sua compagine.

Ma forse non vede nella sua schiera nessuno della sua stessa pasta, e non ritiene i suoi compagni d’avventura in grado di assurgere a più alti onori se non quelli di assecondarlo nelle sue smanie.

E allora, amici detrattori di Antonello, chi soffre di manie di protagonismo?

Che poi, a ben guardare, questa esperienza l’aveva già fatta, eppure non sono rimaste negli annali della provincia né le sue prolusioni in assemblea né le sue imprese per Calvi Risorta (attendo veementi, ma concrete smentite!).

Allora, caro sindaco, lascia spazio ad altri, ai giovani, al meglio che questo paese può offrire, perché il meglio sicuramente non sei solo tu.