Lavori archeologici sull’arce della antica Cales

 

Casertanews, 31 ottobre 2009

 

"In relazione agli articoli giornalistici apparsi nell'ultima settimana sulla stampa locale, inerenti il progetto delle opere di scavo archeologico, valorizzazione e sistemazione dello spazio verde di proprietà del Comune di Calvi Risorta in Calvi Vecchia, con il solo intento di fare chiarezza, è opportuno precisare quanto segue:


Il progetto ha visto la utilizzazione di fondi pubblici del Pit Antica Capua, provenienti dalla Comunità Europea attraverso la Regione Campania, per un importo consuntivo complessivo di euro 633.121,44, come risulta dalla Determina approvazione della Perizia di Assestamento finale del Settore Tecnico LL.PP. del Comune di Calvi Risorta, registro interno n. 181 del 20-11-2008.

 
Le cifre su riportate, dimostrano, ove ce ne fosse stato bisogno, che le somme, sono state impiegate (oltre l'I.V.A.) dalla ditta di scavo archeologico e sistemazione del verde, per il 72% dell'intera somma, per il 15,4 % per fornitura beni e servizi e per il 12,6 % per spese tecniche, progettazione, direzione lavori, prestazioni per la sicurezza, rilievi e indagini geologiche. Nel corso dei lavori sono stati eseguiti tre saggi principali di scavo.

 
Le problematiche inerenti i costi necessari alla gestione dei rinvenimenti e la scarsa disponibilità finanziaria dell'Ente Comunale, hanno determinato la scelta di lasciare in vista il saggio di scavo più cospicuo di rinvenimenti, prospiciente la Cattedrale Romanica, il Castello Aragonese, la Dogana Borbonica ed il Seminario Settecentesco; la finalità è stata quella di documentare la stratificazione urbanistica e monumentale bimillenaria nell'area che conserva i resti monumentali dell'arce della città di Cales.

 
I due saggi posti a Nord e Nord-est del pianoro sono stati interessati da un intervento di protezione con teli di tessuto traspirante, immarcescibile, con sovrapposto strato di terreno vegetale, in modo da assicurarne la conservazione, unitamente alla possibilità di una immediata rimessa in luce con limitate risorse economiche e lavorative, qualora dovessero verificarsi le condizioni di gestione (si spera imminenti) che ne garantiscano la conservazione e non il deperimento.

 
Con l'intervento si è provveduto anche alla definizione, mediante staccionate lignee, di un percorso per passeggiata illuminato con lampade fotovoltaiche, ai lavori di sistemazione a verde (compreso il diserbo dell'area del castello aragonese, la bonifica della zona attraverso la rimozione della pista di go-kart), alla creazione di aree di sosta attrezzate con arredi naturalistici: panchine, tavoli pic-nic, gazebo, cestoni portarifiuti, bagni chimici, alla realizzazione di pannelli didattici, ecc.

 

Con la ultimazione dei lavori, la Direzione Lavori ha segnalato ai responsabili comunali la necessità e l'urgenza di provvedere alla definizione del piano di gestione di tutta l'area con riferimento alla manutenzione ordinaria di percorsi, strutture e, particolarmente, dei rinvenimenti archeologici, restaurati e sistemati per la fruizione culturale e turistica.


La direzione lavori ha anche provveduto a fornire un progetto di copertura dell'area di scavo in modo da proteggere adeguatamente i beni rinvenuti; l'opera, eccedente le disponibilità del primo finanziamento, è perciò rimasta non finanziata e non eseguita.

 
I lavori di scavo archeologico e di catalogazione delle formazioni tufacee antiche (grotte e cunicoli), hanno richiesto l'impiego di archeologi ed architetti, culminato nella predisposizione di un Sito Internet (http://www.anticacales.it) e una pubblicazione scientifica dei dati, nella quale, ovviamente, sono confluiti anche esiti di studi avviati in precedenza, che è stato possibile approfondire e documentare con i nuovi dati forniti dalla ricerca, a seguito dei lavori effettuati.

 

Alla pubblicazione "Cales. Dalla cittadella medievale alla città antica. Recenti scavi e nuove acquisizioni" hanno partecipato gratuitamente sia specialisti non incaricati di servizi dal Comune di Calvi Risorta, sia professionisti che hanno collaborato alla realizzazione dei lavori, al fine di rendere più articolata la disamina delle problematiche scientifiche e tecniche. La scelta di dare spazio non solo alle scoperte archeologiche e all'indagine sulle formazioni tufacee antiche, ma anche all'aspetto ambientale è nata dalla volontà di sottolineare l'importanza del patrimonio naturalistico, coniugato alla ricchezza archeologica, e della conservazione dell'intero contesto ambientale, in una prospettiva di fruizione di questi beni da parte della comunità locale, con riflessi positivi per un futuro e auspicabile rilancio turistico dell'area.


Lavori, produzione didattica e scientifica sono stati realizzati sotto la egregia direzione scientifica della Dott.ssa Colonna Passaro, funzionaria della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, oggi Soprintendenza archeologica di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta".


La Direzione Lavori: Arch. Alfredo Maciariello, Ing. Mauro Desiderio, Arch. Pietro Cifone.