CAPARCO & COMPANY

 

Rinascita Calena, 28 ottobre 2009

Aristarco Scannabue

Caro soldatino dei 2.168 miliziani “della linea gotica di Caparco che smaschera vecchi politicanti anagraficamente giovani” (mamma mia, che Nick lungo e impegnativo!) nel mio peregrinare tra le tante voci dell’agro caleno ho trovato singolare che qualcuno scegliesse un blog per rispondere ad un articolo apparso su un altro sito. Sarebbe, fatte le dovute proporzioni, come se a un articolo sul Corriere della Sera venisse replicato sul Mattino.

Nel mio caso oltretutto, giornalista nell’ombra che rifugge le luci della ribalta, non c’era nessuno che potesse avvisarmi in quanto a tutti sconosciuto.

Vero è che il blog di Massimo Zona pare diventato un punto di riferimento irrinunciabile per tutti.

Ma veniamo al dunque.

Tanto per cominciare non abbiamo mai affermato di avere problemi con l’eloquio del buon De Biasio visto anche che non ne abbiamo neppure con quello di Taffuri, per cui figurati quale difficoltà abbiamo.

Resta il fatto che il dr. Ermanno Izzo fa parte comunque di un’altra opposizione e, sia detto per inciso, anche se per voi è un particolare irrilevante, il bilancio l’ha fatto il Commissario e non Ermanno.

Resta il fatto, incontrovertibile, che De Biasio è in palesi difficoltà a muoversi su un terreno non suo e che la minoranza, o gran parte di essa, sfrutta questo fatto per causare un imbarazzo evidente.

Annoto con piacere che Antonello non indugia in tali tipi di atteggiamento e cerca di portare avanti un’opposizione seria con proposte concrete.

Altrettanto però debbo annotare sul fatto che la maggioranza si presenta in pubblico con la sua buona dose di sciatteria culturale su argomenti che dovrebbe per lo meno conoscere a memoria.

Ma il tuo intervento, caro soldatino (sei in divisa di ordinanza, adesso?), mi rafforza nell’idea che ho espresso nel mio precedente contributo e cioè che alla base di ogni vostro intervento ci sia l’applicazione della famosa strategia Caparchiana, consolidata da anni, che prevede di presidiare tutte le postazioni con attenzione e controbattere tutto con decisione e, laddove occorra, con la protervia e l’arroganza che anche tu dimostri nei tuoi interventi.

Non sono convinto però che questo piccolo nucleo di dissidenti, oltretutto ignoranti e bisognosi, come affermi, di andare ad imparare qualcosa prima di parlare, possa darvi così fastidio.

Il vostro continuo sbandierare di numeri, se di numeri vogliamo parlare, non dovrebbe farvi dimenticare che accanto ai vostri pur notevoli risultati sono quasi pari quelli di coloro che la pensano in modo esattamente opposto.

E allora qualcosa mi fa pensare che tutto questo daffare, questo agitare di vessilli e striscioni, questo mostrare continuamente i muscoli, deve servire a dimostrare qualcosa, più che al di fuori, al di dentro della vostra compagine, dove già cominciano a serpeggiare i primi pesanti malumori.

Dov’era il vostro Presidente del Consiglio? A casa, forse, inc___ato nero, sicuramente, della bella azione che il vostro conduttore gli ha riservato soffiandogli una candidatura garantita e promessa?

Lo so che troverete mille giustificazioni a tale atto di scortesia e scorrettezza politica. Ma il punto rimane: Caparco non mantiene ciò che promette.

Nega l’esistenza di panchine che alcuni dicono abbia dato ordine di segare, figuriamoci cosa ricordi di una promessa elettorale.

A proposito, della petizione popolare che se ne è fatto? Carta straccia?

Già, dimenticavo, probabilmente non erano suoi elettori.

Alle candidature provinciali, siamo poi così sfacciati da avere la curiosità di conoscere chi sia lo sponsor che lo ha designato a tale privilegio, visto che giornalmente va e viene da Caserta a cercare consensi e rassicurazioni e che nessuno di quelli che contano abbia finora minimamente accennato confermare la sua candidatura.

Non Cosentino, che ha le sue belle gatte da pelare visto che lo vogliono tagliare fuori dal soglio di Governatore della Regione Campania, né Paolo Romano che non ha nessuna intenzione di perdere consensi elettorali regionali con lo schierarsi a favore di questo o quell’altro pretendente alla Provincia.

Vuoi vedere che il presunto scoop taffuriano stavolta gli ha tolto qualche possibilità?

Tra parentesi, ma proprio tra parentesi e zitti zitti vista la permalosità del personaggio, ci pare che già una volta abbia ricoperto il ruolo di consigliere provinciale.

Ci sfuggono ora a mente i risultati pratici del suo impegno.

Protesti rammentarceli, per favore?