RIPRESA
DEI LAVORI PUBBLICI: SI, MA CON QUALI FONDI?
Vito
Taffuri, 11 ottobre 2009
Ha
proprio la faccia tosta politicamente il consigliere
di opposizione Zacchia, e vi spiego il perché, afferma il primo cittadino
Antonio Caparco. Con un ultimo volantino intitolato “le bugie di Caparco” al
punto cinque (Villa Comunale) scriveva: nonostante alcune denuncie ed
interrogazioni rivolte alla disamministrazione
Caparco, inerenti il pericolo costante che rappresenta lo stato di abbandono in
cui versa ormai da mesi la nostra villa comunale, i nostri amministratori hanno
pensato bene di bloccare tutto. Perché cosa dovrà rideterminare la disamministrazione Caparco? Cosa
aspettano a far riprendere i lavori? Forse la benedizione di qualcuno?
Si, magari quella della cassa depositi e prestiti – ente che ha concesso i
mutui necessari per finanziare i lavori – con nota prot.14703 del 3 febbraio
2009, chiedeva infatti, chiarimenti al comune sulle
possibili irregolarità della gara d’appalto; ma i tecnici di fiducia nominati
dalla giunta Zacchia, anziché fornire le spiegazioni richieste, proseguivano
imperterriti sulla propria strada. Dal 5 febbraio al 16 aprile 2009, infatti,
hanno espletato le procedure di gara, e quanto il 28
aprile 2009 hanno richiesto le prime erogazioni sui mutui per pagare le spese
tecniche, la Cassa Depositi e Prestiti ha inviato numerose note al comune,
protocollate il 25 maggio, in cui negava l’erogazione di quei fondi perché non
era ancora stata data una risposta sulle irregolarità della gara d’appalto,
come richiesto nella nota del 3 febbraio 2009.
Ma questo non ha impedito al tecnico comunale Ing. Piero Cappello, di far
proseguire ugualmente i lavori, di rifacimento del manto stradale nonostante
gli stati di avanzamento non potessero essere pagati a
causa del veto della cassa depositi e prestiti, che ha congelato a tempo
indeterminato quei fondi. I tanti decantati lavori che, secondo gli spot
elettorali del consigliere di opposizione Zacchia,
avrebbero dovuto cambiare “il volto di Calvi Risorta, rendendola più bella e funzionante”(!)
non hanno al momento la necessaria copertura finanziaria: questa è la realtà
dei fatti di fronte alla quale crollano tanti falsi proclami ed ogni forma di
speculazione politica. La prosecuzione dei lavori, avrebbe come conseguenza
solo un irreparabile danno erariale – oltre quello
sinora arrecato, con l’esecuzione di lavori per centinaia di migliaia di euro
che non possono essere pagati - di cui dovrebbero poi rispondere gli
amministratori innanzi Corte dei Conti.
Non solo. Il finanziamento di uno degli otto lotti dei
lavori programmati, per un importo di 355.000,00 non è stato concesso dalla
Regione Campania. Il lotto prevedeva il rifacimento di alcune
piazze, la fornitura di panchine ed arredi urbani, un parcheggio e la fornitura
e posa in opera delle celeberrime 300 poltrone di velluto rosso (le stesse che
avrebbe dovuto già fornire la tristemente famosa “General Impianti s.a.s”) del
noto killer dei casalesi Giuseppe Setola, per il completamento del teatro
comunale, nel quale mancano ben più delle sole poltrone.
Ma tali lavori non erano coperti con il finanziamento
dei fondi da assegnare, destinati per almeno il 30% ad opere per il risparmio
energetico. La vicenda era tra l’altro ben nota al tecnico comunale Ing.
Cappello nominato dall’ex giunta Zacchia, in quanto
già il 5 febbraio 2009, data in cui la Regione Campania ha formalmente bocciato
il progetto approvato con delibera di giunta n. 137 del 09 ottobre 2008. Ciò
non ha però impedito allo stesso di espletare comunque
la gara d’appalto per i lavori che non potevano assolutamente essere finanziati
e che non sarebbero mai stati effettuati. La Regione Campania, il 6 luglio
scorso, ha peraltro nuovamente bocciato il progetto formulato dai tecnici
comunali, a tutto oggi, dunque, non ci sarebbero i presupposti nemmeno per espletare la gara, figuriamoci per effettuare i lavori.
Su circa 2,2 milioni di euro di muti, vi è perciò da
un lato il parere negativo della Cassa Depositi e Prestiti, che ha bloccato i
fondi a tempo indeterminato per possibili irregolarità della gara d’appalto;
dall’altro la Regione Campania, ha bocciato uno dei degli otto finanziamenti
per 355.000,00 euro. Qualora la Cassa Deposito e Prestiti dovesse
sbloccare i fondi – condizione essenziale perché si possa valutare la ripesa
dei lavori – queste ultime somme sarebbero dunque, a totale carico del
bilancio; altro che “costo zero”! riassumendo, i
lavori in questione sono stati aggiudicati forse irregolarmente, fatti male
sicuramente, al momento senza nemmeno la copertura finanziaria per essere
ripresi e con il rischio concreto che, almeno un mutuo, debba essere pagato dai
cittadini tutti. Ci vogliamo altre risposte?