Maxitruffa nel commercio di veicoli dalla Germania: 25 indagati
Pupia,
09 ottobre 2009
Circa 7 milioni di euro
sottratti a tassazione e 25 soggetti denunciati alla Procura della Repubblica
di Santa Maria Capua Vetere, ritenuti responsabili, a vario titolo, di
associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falsità ideologica commessa da privati e da pubblici
ufficiali indotti in inganno, inosservanza di provvedimenti dell’autorità,
omessa presentazione delle dichiarazioni annuali dei redditi e dell’Iva,
emissione di fatture relative ad operazioni commerciali mai effettuate e
distruzione di documentazione contabile per impedire la ricostruzione dei
redditi o del volume di affari.
Sono queste le importanti cifre che
riassumono la complessa indagine, durata oltre un anno, svolta dalle Fiamme
Gialle della Tenenza di Mondragone (Caserta), volta a smascherare un
artificioso meccanismo di frode nel commercio comunitario di autoveicoli
– che ha registrato il coinvolgimento di 22 concessionarie e ha sottoposto al
vaglio degli inquirenti gli atti di compravendita di oltre 90
autovetture di lusso – settore che con l’abbattimento delle barriere doganali
tra stati membri della Unione Europea presenta elevati indici di pericolosità
fiscale.
Come noto, a partire dal 1993, gli
scambi tra operatori economici appartenenti a Paesi membri non si qualificano
più come importazioni e/o esportazioni, bensì come “acquisti” e/o “cessioni”
intracomunitarie: le merci insomma circolano liberamente e non sono più
soggette a controlli doganali. Ma proprio in questo contesto
di liberalizzazione degli scambi e della libera circolazione delle merci che si
insinuano artificiosi e sofisticati sistemi di frode “carosello”, che hanno ad
oggetto transazioni “triangolari” che coinvolgono imprese con sede in diversi
Stati membri dell’Unione Europea.
In sostanza, la frode si fonda sul
mancato versamento dell’Iva da parte dei soggetti che effettuano
acquisti di merci per una successiva cessione, diretta ovvero tramite ulteriori
società “filtro”, ad altri soggetti passivi d’imposta reali destinatari dei
beni. Viene messa in atto una sorta di triangolazione,
in realtà fittizia, che consente di attuare un schema di evasione all’Iva
comunitaria, dove tra un operatore nazionale “acquirente” e un operatore estero
comunitario “cedente” si interpone un soggetto economico nazionale,
sostanzialmente inesistente, convenzionalmente denominato “missing trader”.
Tramite l’omissione di
ogni assolvimento degli obblighi fiscali da parte del “missing trader”,
la frode “carosello” offre indiscutibili vantaggi di natura illecita, quali la
vendita della merce ad un prezzo addirittura inferiore a quello di acquisto,
falsando dunque le normali regole di concorrenza del mercato a discapito degli
altri operatori del settore.
Nello specifico, le indagini hanno evidenziato
un commercio molto fiorente di autoveicoli importati
dall’estero a cura di una società di Castel Volturno, gestita
da G.M., di 37 anni, in
collaborazione con altro soggetto casertano, R.G., 46 anni.
Nel corso delle attività ispettive i
Finanzieri hanno passato al setaccio anche i conti correnti della ditta
controllata, l’esame dei quali ha dimostrato l’assoluta operatività della
stessa, con movimentazioni in accredito/addebito annotate su un conto corrente
acceso presso un istituto di credito di Giugliano in Campania, con innumerevoli
operazioni di bonifici, di pagamenti all’estero e/o di accrediti
nazionali, nonché di versamenti di assegni e contante, per oltre 3 milioni e
mezzo di euro, tutti recuperati a tassazione.
Degna di
nota anche la circostanza, purtroppo figlia di un malcostume assai diffuso, che
la fatturazione delle vetture, molte delle quali, come detto, con valore
superiore ai 50mila euro, rappresentava un momento episodico ed avveniva solo
su espressa richiesta del cliente.
Le località coinvolte da questo
fiorente commercio dalla Germania e, in alcuni casi
anche dall’Austria, sono risultate essere Castel Volturno, Villa
Literno, Calvi
Risorta, Castel di Sasso e San Marcellino
per la provincia di Caserta; Qualiano, Villaricca, Marano, Giugliano in
Campania, Acerra, Pozzuoli, Bacoli e Cardito per la provincia di Napoli, Apice
e Solopaca per la provincia di Benevento.