AUTOVELOX: IL RIESAME CONFERMA IL REATO DI ABUSO D'UFFICIO PER 200 TRA SINDACI, ASSESSORI E FUNZIONARI DEI COMUNI CASERTANI MA L'INCHIESTA CONTINUA

 

Vito Taffuri, 05 ottobre 2009

 

Il dispositivo del tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere, conferma per oltre 200 tra sindaci, assessori e comandanti di polizia municipale del casertano, tra questi figura anche l'ex giunta Zacchia, dove viene contestato l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio, in relazione all'inchiesta su autovelox truccati, perche', seppure contestato dal pm Silvio Guarriello e dal gip Stefania Amodeo, non ne emergono elementi. La sentenza e' stata depositata oggi e ne dà notizia un dispaccio dell'agenzia Agi delle 16,28.


L'indagine aveva portato il 5 agosto scorso al sequestro di apparecchiature autovelox in 33 comuni in provincia di Caserta. Il Riesame ha ritenuto solida la sola ipotesi di reato - art. 323 c.p. - che giustifica il mantenimento del provvedimento di sequestro sulle attrezzature e sulle somme percepite dalle imprese private, ma ha riconsegnato le somme di denaro sequestrate ai Comuni perche' "soggetto giuridico autonomo e diverso rispetto ai suoi funzionari o rappresentanti" .


L'inchiesta, dunque, va avanti. Un'ipotesi di reato tutta ancora da accertare e' anche quella del 'trucco' sulle apparecchiature in quanto non spiegato il meccanismo di alterazione. L'indagine aveva evidenziato un sistema creato dalle amministrazioni municipali e dalle societa' che, in violazione di legge, "rappresentava un modo di facile, ingiusto e rilevante profitto". Le condotte contestate agli indagati riguardavano le modalita' di affidamento del servizio da parte dei Comuni alle ditte private, la non corretta indicazione in bilancio delle somme provento delle sanzioni, le illecite modalita' di rilevazione delle infrazioni.


Ed ancora, l'omessa comunicazione alle competenti autorita' delle infrazioni per il decurtamento dei punti e illeciti nel trattamento dei dati personali. Per i giudici - presidente Raffaello Magi, a latere Valeria Bove e Rosa De Ruggiero -, richiamandosi a una sentenza della suprema corte, in tema di violazioni di norme sui limiti di velocita' accertate a mezzo di strumento elettronico omologato, ovvero l'autovelox, "il momento decisivo dell' accertamento e' costituito dal rilievo fotografico cui deve, necessariamente, presenziare uno dei soggetti pubblici impegnati nell'espletamento dei servizi di polizia stradale e che non puo' essere effettuato, in via esclusiva, da soggetti privati".