Un riconoscimento a chi a Pignataro è morto per contrastare la camorra

 

Portale di Pignataro, 28 settembre 2009

 

Tra celebrazioni ed autocelebrazioni, Pignataro si era dimenticato dell’unico suo figlio morto per aver detto no alla Camorra: Nicandro Izzo, nativo di Calvi Risorta, ma trapiantato a Pignataro Maggiore, dove ha vissuto con la moglie e due figli prima di essere stato barbaramente ucciso dalla Camorra.


Nicandro Izzo venne ucciso il 31-01-1983, al termine del servizio prestato presso la casa circondariale di Poggioreale, per aver impedito ai camorristi agli arresti di ricevere materiale non concesso.


Il suo senso del dovere e la sua correttezza e rispetto per il ruolo ed il rispetto della divisa che indossava gli costò la vita.


Per il suo attaccamento al dovere e per il contesto nel quale è maturato l’omicidio, Nicandro Izzo è stato insignito della Medaglia d’Oro e riconosciuto "Vittima del Dovere" ai sensi della Legge 466/1980 dal Ministero dell'Interno.


Malgrado ciò. Malgrado il nome dell’appuntato Izzo compaia nell’elenco delle vittime innocenti di tutte le mafie: nomi e cognomi da non dimenticare, solo l’impegno del consigliere di opposizione Giorgio Valente ha permesso ai pignataresi di recuperare la memoria di questa persona speciale, che prima di essere ucciso era stato minacciato più e più volte.


Dopo aver ricostruito le vicende relative alla tragica fine dell’appuntato Izzo, Giorgio Valente, lo scorso 21 agosto, ha inoltrato una richiesta all’amministrazione comunale per l’intitolazione di uno spazio pubblico alla memoria dell’unica vittima della camorra di Pignataro Maggiore.


Richiesta accolta dalla Giunta comunale con atto deliberativo del 24-09-2009.


Il percorso non è ancora terminato ma con la delibera di giunta si è compiuto un passo importante che si concluderà con l’intitolazione del largo di via Martiri Civili all’appuntato Izzo.