Ritorno a Sorrento: il Vescovo di Teano Aiello in lista per
sostituire l’Arcivescovo Cece
E' più di
un'indiscrezione. E nell'area della diocesi napoletana la cosa viene data per certa. Il soglio sidicino rimarrebbe vacante
e sullo sfondo si staglierebbe il rischio di un accorpamento
con Sessa Aurunca
Caserta
c’è, 16 agosto 2009
Il
prossimo anno Mons. Felice Cece, attuale Arcivescovo nella Diocesi di
Sorrento-Castellamare di Stabia, compirà i suoi 75 anni d’età. La prassi ne
prevederebbe la messa in quiescenza per raggiunti limiti di età.
Ma, in tal caso, quale potrebbe essere il suo naturale
successore al soglio sorrentino? Ebbene, per i più
informati in fatti e metodi del Porporato, il naturale successo è proprio il
Vescovo di Teano Sua Eccellenza Monsignor Arturo Aiello successore
dell'amato e compianto Vescovo Francesco Tommasiello.
Per l’attuale vescovo di Teano dal 13
maggio del 2006 l'ordinazione episcopale avvenne nel Centro Polisportivo
Comunale di Piano di Sorrento il 30 giugno 2006 e fu presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re,
Prefetto della Congregazione per i Vescovi. Non solo, nei ‘coconsacranti’
appaiono i nomi del cardinale Michele Giordano, arcivescovo
emerito diNapoli e di monsignor Cece,
arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia.
LA STORIA
SI RIPETE
E,
attenzione. Per un volere non certo esclusivamente terreno, l’Arcivescovo Felice Cece
(nato a Cimitile, 26 marzo 1936) che attualmente
occupa la sede arcivescovile di Sorrento-Castellammare di Stabia è già stato
titolare della diocesi di Teano-Calvi (dal 1984-1989). Questo potrebbe pesare
non poco sull’evoluzione dei futuri assetti diocesani. Ci sono poi delle spinte ad un ritorno in sede, da parte dei sui ex
parrocchiani, di cui la Chiesa, oggi come oggi e diversamente da come
avveniva in passato, potrebbe tener conto. Spinte che si estrinsecano anche in decine di comunicati stampa, lettere e
commenti che volano sulle ali del web. Già, a chi lo conosce bene potrà
sembrare strano ma proprio per Aiello, per nulla aduso ai moderni mezzi di
comunicazione (nemmeno a quelli tradizionali, a dire il vero) si sta muovendo
il mondo di Internet. “Trovano ormai sempre
maggiori conferme – dice, per esempio, Simone Rocco nella sua
collaborazione con Stabia Channel - le voci circa una vera e propria
rivoluzione all'interno ella diocesi di Castellammare e Sorrento. Pare,
infatti, che l'arcivescovo monsignor Felice Cece, ad un anno e mezzo dalla scadenza del suo mandato , stia per varare un rimpasto
clamoroso dei suoi parroci, a partire da quelli maggiormente radicati nelle
proprie posizioni da decenni. La rivoluzione partirebbe proprio dal rione San
Marco, dove Don Vincenzo Donnarumma verrebbe
sostituito dopo una vita trascorsa a far crescere un quartiere, prima con
l'indimenticato fratello Don Ciro, e poi con alcuni giovani parroci. Ma la
rivoluzione non si fermerà qui. Anche la Concattedrale e la parrocchia di Santa
Maria la Carità vedranno i loro parroci sostituiti. Si
passerà, poi, a Sorrento dove le comunità dei Santi Filippo
e Giacomo (cattedrale), di Nostra Signora di Lourdes al rione Marano e di
Sant'Anna al borgo di Marina Grande potrebbero dare vita ad un'unica
«parrocchia in solido» coordinata da don Catello Malafronte. Si cambia anche a
Massa Lubrense-centro: don Carmine Giudici sarebbe
destinato ad un nuovo incarico diocesano“. Ma ecco il
passaggio cruciale che investe il vescovo di Teano: “Per la successione
dell'arcivescovo Cece, che il prossimo anno compirà 75 anni, spunta il nome di
monsignor Arturo Aiello, già parroco di San Michele a Piano e ora alla guida
della diocesi di Teano”.
IL COMMENTO
Non resta che un commento finale, si
spera chiarificatore. L’Arcivescovo Cece ha davvero rivoluzionato la Diocesi e deciso cambi e avvicendamenti in seno al clero. Dunque, è inutile usare formule dubitative e fare largo
impiego del condizionale. E’ vero, compirà i suoi 75
anni d’età solo l’anno prossimo, come già riportato. Veramente difficile,
quindi, fare un pronostico attendibile quasi un anno prima.
Nel pianeta Chiesa, poi, nulla può essere dato per
scontato. Senza contare la partita di Don Carmine Giudici nominato
proprio dal Vescovo Cece nuovo vicario episcopale… Per la Diocesi di Teano-Calvi Risorta
poi, si riaprirebbe il capitolo del soglio vacante con l’insito rischio
di un accorpamento con quello di Sessa Aurunca retto dall’ottimo monsignor Antonio Napoletano.
LA
CURIOSITA'
Comunque, nulla è
da escludere visto che è la stessa Diocesi sidicina e calena (ttualmente conta
circa 80.000 abitanti, 46 sacerdoti e 70 parrocchie) a dichiarare ufficialmente
che “Il Vescovo di Teano-Calvi dal 1984 al 1989 fu Mons. Felice Cece che lasciò
la guida della Diocesi per divenire Vescovo di Sorrento - Castellammare di
Stabia, una storia che si ripeterà?”.
Ed ecco, ad uso e consumo dei nostri lettori più interessati ed
attenti, tutti i cambi stabiliti per la prima decade di settembre nella Diocesi
Sorrento - Castellammare
Don
Carmine Giudici nominato dal Vescovo Cece nuovo vicario episcopale, con
funzione di nuovo parroco della Cattedrale di Sorrento. Il
sacerdote che nella prima decade di settembre si insedierà
nella Cattedrale di Sorrento, dopo gli incarichi diocesani, regionali e
nazionali nella Caritas, farà cumulo con quello di parroco in solido della
Cattedrale di Sorrento e quello di delegato dell’arcivescovo. Lo stesso don
Carmine Giudici andrà a raccogliere in Cattedrale la
pesante eredità di Don Luigi Di Prisco, il quale durante il suo mandato
ha svolto opere di grande importanza mai effettuate prima d’ora sia nel campo
della solidarietà con l’istituzione del banco alimentare, che in importanti
opere quale l’inaugurazione del nuovo campetto parrocchiale e gli
importantissimi restauri che hanno ridonato alla città la chiesa
dell’Addolorata e quella di San Paolo, effettuata con grande sacrificio e
spirito di dedizione.
Intanto in tutta la città di
Sorrento salgono alte le proteste contro il
grande progetto ideato dal Vescovo Felice Cece della Parrocchia “in solido”. In
questo modo - dichiarano alcuni cittadini – secoli
della gloriosa storia della chiesa sorrentina andranno in frantumi.
Ormai era nell’aria, ora è ufficiale il Vescovo Felice
Cece sentiti gli altri fedelissimi ha deciso. Ecco tutti i
cambiamenti che vedranno protagonista la Diocesi Sorrento – Castellammare a
partire dal prossimo 12 Settembre. Le parrocchie della Cattedrale di
Sorrento, N.S. di Lourdes e Marina Grande con l’aggiunta della Rettoria di
Sant’Antonino Abate si fonderanno in un'unica grande
chiesa parrocchiale “solido”. Moderatore del solido sarà Salvatore Starace che si insedierà nella chiesa di Sant’Antonino, e proprio da li
darà direttive agli altri sacerdoti che animeranno tutte le altre parrocchie e
con la funzione di delegati amministreranno in solido le chiese parrocchiali.
Lo stesso Salvatore Starace sarà il nuovo rettore della Basilica di Sant’Antonino
Abate e sostituirà Don Peppino Esposito che andrà invece in una sorta di pre
pensionamento a celebrare nella cappellina dell’Annunziata.
In Cattedrale in solido arriverà come
parroco Don Carmine Giudici il quale lascerà la
parrocchia di Massa Lubrense a Don Antonino Di Maio, attuale parroco di N. S.
di Lourdes. Don Carmine in Cattedrale non avrà solo la funzione di parroco in
solido ma anche quella di vicario episcopale e che si andranno ad
accumulare alle sue già tante cariche quali quelle di responsabile diocesano,
regionale e nazionale per la Caritas. A Marina Grande invece resterà in solido
Don Angelo Castellano ed invece Don Luigi Di Prisco, nonostante il suo lodevole
lavoro svolto negli anni nella Parrocchia della Cattedrale si vede spogliato
del ruolo di parroco della chiesa madre della Diocesi
Sorrento – Castellammare per essere mandato a sostituire Don Antonino Di
Maio a N. S. di Lourdes. Gli altri spostamenti che Cece ha attuato interessano
l’ex rettore del seminario Don Salvatore Branca che andrà a Sant’Antonio Abate
come Parroco, Don Carmine del Gaudio da Santa Maria della Carità andrà a Capri.
Don Franco De Pasquale da Capri invece andrà a Castellammare al rione S. Marco;
mentre sorte simile a Don Luigi Di Prisco spetterà all’altro parroco della
Concattedrale di Castellammare di Stabia Don Ciro
Esposito il quale prenderà chissà quale nuova direzione, nonostante le tante
opere pie realizzate nella città delle acque.
Tutto questo piano iniziato mesi fa
con l’invio dell’ex vice parroco della cattedrale di
Sorrento Don Modestino Capodilupo nella parrocchia di Missigno ora è arrivato
al suo punto di svolta dove ognuno sarà spostato e a guadagnarci saranno in
pochi, di certo non i fedeli stando alle grandi proteste registrate in
città. Questo in sintesi la rivoluzione attuata da Felice Cece a meno di
due anni dal suo pensionamento. Tutti questi cambiamenti faranno di Sorrento
una dipendenza della chiesa sorrentina da quella stabile che con questi
cambi ne esce molto rafforzata. Questa sarà la diocesi
che lascerà in eredità al suo successore il quale dovrà sicuramente, stando alle rimostranze dei fedeli, sanare ferite
profonde che il tempo rischierà di acuire. Questo piano di
federalismo religioso che vedrà la creazione di due super parrocchie, il tanto
citato “solido”, anziché creare una sorta di federalismo virtuoso
accentrerà ancor di più le responsabilità nelle mani di pochi.
Prima di realizzare tutti questi spostamenti sicuramente si poteva tenere in
considerazione delle cose che funzionano o meno
nella diocesi in modo da fare una cernita di chi ha portato frutto e chi
meno. Esempi di opere a metà che nulla hanno portato
ai fedeli, commentano alcuni fedeli scontenti – “sono la casa Anita
Barrelli, la quale invece di essere destinata alle persone ingenti è diventata
una strutta di soggiorno del clero; la biblioteca posta nel seminario di
Sorrento in cui da tempo alcune persone stanno lavorando ad una sorte di
riordinamento storico dell’archivio, tutto nell’assoluto anonimato del popolo e
infine il Sinodo il quale non è mai giunto ad un documento conclusivo di
sintesi”.
Intanto tra tante perplessità e
tra le proteste dei fedeli ai primi di Settembre questi cambiamenti
saranno operativi; al prossimo Vescovo non resterà che
riordinare le carte in tavola.