Chi ha certificato che la segnaletica dei
cantieri è realizzata a norma?
Portale
di Pignataro, 14 agosto 2009
Potremmo
anche apprezzare il tentativo di rispondere ai nostri tentativi di un colloquio
mediato con l’amministrazione grazie all’ausilio di un portale che resiste alle
logiche di servire il potere pro-tempore, ma questa
non è l’ennesima segnalazione per la rubrica “dillo al
portale”.
La segnalazione dei cantieri temporanei è regolamentata
dall’art. 21 del Nuovo Codice della Strada (D. Lgs.
285 del 30.04.1992), che stabilisce le norme relative alle
modalità e ai mezzi per la delimitazione e la segnalazione dei cantieri, alla
realizzazione della visibilità sia di giorno che di notte del personale addetto
ai lavori, agli accorgimenti necessari per la regolazione del traffico, nonché
le modalità di svolgimento dei lavori nei cantieri stradali; dall’art. 30 dall’art.
43 del Regolamento di Esecuzione e di Attuazione del Nuovo Codice della Strada
- D.P.R. 495 del 16.12.1992; e dal Decreto Ministeriale 10.07.2002:
disciplinare tecnico relativo agli schemi segnaletici, differenziati per
categoria di strada, da adottare per il segnalamento temporaneo.
Un complesso normativo che prova la serietà con cui approntare la segnalazione
di un cantiere, fonte di rischi e di pericoli per l’incolumità dei cittadini.
Il tentativo di rendere sicuro il tombino aperto in via 4 Novembre non tiene
affatto conto delle regole imposte per la segnalazione dei cantieri.
Non solo. Altri cantieri sono delimitati da tondini di ferro e reti colorate. A
riprova che qualcuno si è posto il problema della pericolosità dei tondini in ferro, all’estremità di alcuni di questi sono presenti
delle protezioni in gomma. Su altri questo accorgimento
è assente.
Come genitori siamo preoccupati per i nostri figli che
frequentano la villetta di Calvi e ci chiediamo chi abbia il compito di
controllare la corretta segnalazione di un cantiere.
A distanza di settimane dall’aver posto la questione pubblicamente riteniamo di
non aver altra strada che ricorrere alla magistratura perché le nostre
richieste di sicurezza vengano accolte.
Un cittadino