FERRAGOSTO DI VERGOGNA: SCARICATI SACCHETTI IN ZONA VIETATA ALL’INTERNO BOLLETTE TELEFONICHE RICONDUCIBILI A UN EX AMMINISTRATORE DELLA GIUNTA ZACCHIA, SCATTANO LE INDAGINI DELLA POLIZIA LOCALE

 

Salvatore Minieri, 13 agosto 2009

 

Una scoperta che stimola sentimenti “estivi” di gossip paesano, ma che sul versante pragmatico e serio della faccenda mette in moto la macchina delle critiche e delle perplessità civili. Che sia un cittadino qualsiasi a sversare rifiuti in una zona non adibita a discarica transitoria, ci può anche stare, ma quando i sacchetti hanno una sorta di tracciabilità che corre dritta fino a casa di un ex assessore della passata amministrazione, c’è da trasecolare.


I sentimenti estivi, a questo punto, fanno posto all’imbarazzo più desolante, da parte dell’ex amministratore, ma soprattutto tra i cittadini di Calvi Risorta, città che è stata scenografia involontaria della singolare vicenda. Con un’ordinanza del sindaco Antonio Caparco, si è data facoltà agli organi preposti al controllo sanitario di aprire i sacchetti in caso di rinvenimento degli stessi in zone dove non è consentito scaricare rifiuti. Ieri mattina, in località Aulivelle, alle porte del centro abitato di Calvi Risorta l’ennesimo ritrovamento di sacchetti e immondizia varia che intossicavano il verde e la naturale vocazione paesaggistica del sito pedemontano.


Pochi minuti e ai lavoratori del consorzio che si occupa della raccolta è stato dato ordine di aprire i sacchetti per risalire al pirata ecologico che aveva inquinato la zona. Sono bastate due bollette telefoniche appena pagate, due matrici di versamento a Tele2, per capire che i sacchetti erano passati per le mani di un ex assessore dell’amministrazione Zacchia. Un imprevisto clamoroso che ha coinvolto, con lo stesso sistema dell’apertura dei sacchetti, anche un altro cittadino, M.D. (già segnalato alle Autorità competenti per aver sversato abusivamente rifiuti solidi urbani in area protetta).


Per l’ex assessore della Giunta Zacchia si profila un ferragosto di forte imbarazzo, soprattutto alla luce delle sue dichiarazioni durante i comizi elettorali alle ultime comunali. “Chi parla male di me deve pulirsi prima la bocca e poi il naso – aveva urlato a piene fauci in uno dei suoi infuocati comizi – io sono una persona capace di non mangiare pur di dare dignità al paese”. Dopo lo scandalo del sacchetto e dello sversamento abusivo, l’ex assessore dovrà ammettere di essersi sbilanciato in campagna elettorale e di aver avuto troppa fiducia nei propri mezzi etici.


Forse, come dicono i più ironici, l’ex assessore cambia atteggiamento se vince o perde le elezioni. Insomma, una moralità ecologica che si è affievolita per effetto della sonora sconfitta comminata a Cipro (che non è nemmeno stato eletto nelle file della minoranza). Ora tutto il materiale è stato fotografato e consegnato alla comandante dei caschi bianchi locali, Anna Caianiello. Alla giovane responsabile della Polizia Urbana il compito di redarguire l’ex amministratore e, se vi sono gli estremi, irrogare una sanzione amministrativa. Peccato, perché tutti, con l’ex assessore volevano pulirsi bocca e naso, visto il suo slancio pro ambiente. Oggi, è l’ex assessore di Zacchia a doversi pulire le mani per la spazzatura e la faccia per la pessima figura rimediata.