Autovelox con il trucco: indagate oltre 200 persone
Tiscali,
05 agosto 2009
Autovelox
col trucco: più di 200 persone, tra cui molti sindaci, assessori e comandanti
delle Polizie municipali, sono indagati nel Casertano nell'ambito di
un'operazione condotta dal comando della compagnia dei carabinieri di Capua e della Polizia stradale di Caserta in esecuzione
di un decreto di sequestro preventivo emesso dalla Procura della Repubblica di
Santa Maria Capua Vetere.
Le
indagini, poi sfociate nell'emissione del decreto, hanno avuto per oggetto il
rilevamento delle infrazioni attraverso autovelox, photored
o altri macchinari simili. Destinatari dei provvedimenti
numerosi Comuni della provincia di Caserta e di società.
L'indagine
ha evidenziato un sistema "creato dai Comuni e dalle società che, in
violazione di legge, rappresentava un modo di facile, ingiusto e rilevante
profitto".
Sequestrate
le somme incassate e i dispositivi di rilevamento
Le
somme incassate dai Comuni attraverso gli autovelox truccati sono al centro
dell'operazione di sequestro. Sequestrate anche le somme ricevute dalle società
coinvolte e corrisposte dai Comuni per il noleggio e i servizi relativi al rilievo delle infrazioni mediante autovelox o
strumentazioni simili. Analogo provvedimento riguarda le apparecchiature stesse
e la documentazione cartacea e informatica relativa al rilievo delle
infrazioni.
Le
condotte contestate ai più di 200 indagati nel Casertano
nell'inchiesta relativa agli autovelox col trucco
riguardano le modalità di affidamento del servizio da parte dei Comuni alle
ditte private, la non corretta indicazione in bilancio delle somme provento
delle sanzioni, le illecite modalità di rilevazione delle infrazioni. Ed ancora, l'omessa comunicazione alle competenti autorità delle
infrazioni per il decurtamento dei punti e illeciti
nel trattamento dei dati personali.
I
reati contestati riguardano la truffa, l'abuso d'ufficio, la
turbata libertà degli incanti, la falsità ideologica commessa da un pubblico
ufficiale in atti pubblici, il rifiuto e l'omissione di atti
d'ufficio. E poi, la soppressione, la distruzione e l'occultamento di atti veri, la violazione del codice della privacy per il
trattamento dei dati personali.