CAPARCO INTERROGA L’EX GIUNTA SUI LAVORI CONCESSI A SETOLA: L’OPPOSIZIONE FA SCENA MUTA DAVANTI ALLE DOMANDE SUL BUSINESS TRA COMUNE E CASALESI

 

Salvatore Minieri, 03 agosto 2009

 

Forse non arriveranno mai risposte, anzi, c’è chi giura che la questione degli appalti a Setola sia già stata archiviata dalle forze politiche che avevano dato il proprio assenso alla nascita della vera e propria sinergia tra la ditta del fratello del boss stragista dei Casalesi e l’Ente comunale caleno. I membri della passata amministrazione di Calvi Risorta, quelli che facevano parte dell’esecutivo guidato da Giacomo Zacchia, cambiano rotta, forse folgorati sulla via verso il consorzio Asi, e si definiscono un fiume in piena.


Il fiume, sempre secondo gli ex assessori, sarebbe quell’esuberante flusso di richieste ed interrogazioni consiliari che oggi viene propinato al primo cittadino Antonio Caparco. Un profluvio disomogeneo che ha spinto lo stesso consigliere di minoranza, Ermanno Izzo, a prendere le distanze dall’opposizione capeggiata da Zacchia. Interrogazioni su tutto, persino sull’uso dei servizi igienici al Comune. Ma, quando è l’attuale maggioranza a chiedere chiarimenti sui tre appalti concessi alle ditte di Pasquale Setola, quel fiume in piena di Zacchia, quella voglia di comunicare urbi et orbi si interrompe come per incanto, trasformandosi in un mutismo imbarazzato e goffo.


Eppure i tre appalti a Setola ci sono e nessuno può nascondere delibere e sprazzi di lavori portati malamente avanti dal fratello del boss Casalese, Giuseppe Setola. Tre delibere per altrettante sigle societarie provenienti da Casal di Principe. La General Impianti, che si era accaparrata il ricco bottino dei lavori alla Polivalente di via Cales, la Campania Appalti, ditta che aveva realizzato pochi metri di rete fognaria nei pressi di terreni edificabili di alcuni parenti degli ex assessori di Zacchia e, tanto per rimanere sintonizzati su Radio Casale, la fantomatica Area Intesa (società che aveva addirittura una sede fasulla a Vairano Patenora, mai risultata sulle liste delle ditte edili operanti in provincia di Caserta), quest’ultima incaricata, sempre con delibera firmata da assessori al ramo e dal sindaco, di pasticciare con calce e qualche mattoncino nei pressi delle mura di cinta dello stadio comunale (un lavoretto da 100 mila euro, mai portato a termine).


Tutta la gamma delle tipologie d’intervento (lavori piccoli, medi e di grande target) era stata affidata alla premiata ditta dei Casalesi: in tutti e tre i casi, il sindaco era lo stesso Giacomo Zacchia che oggi accusa Caparco di essersi attorniato di professionisti ed esperti dei vari settori amministrativi. “Io credo in una politica fatta con l’esperienza e con la professionalità di esperti – ha risposto Caparco - e poi, meglio circondarsi di stimati e brillanti professionisti per risolvere i problemi creati dalla passata amministrazione, piuttosto che vedere corvi e sciacalli volare intorno al palazzo comunale quando si sentiva odore di gara d’appalto”.


Insomma, il fiume in piena dell’ex sindaco si prosciuga alla prima ansa fluviale. Dove s’incontrano le domande della maggioranza di Caparco, Zacchia tace e cerca di spostare il fiume verso alvei più sicuri, glissando alla grande sulla schiacciante responsabilità degli appalti concessi allegramente alle ditte della famiglia Setola. “Sono io che vorrei capire tante cose – ha concluso Caparco – soprattutto in merito agli appalti concessi alle ditte di Pasquale Setola; oggi mi ritrovo con la scrivania piena delle interrogazioni consiliari della minoranza, ma, dove ho lasciato spazio per una risposta di Zacchia alle mie domande sulla General Impianti, resta il vuoto, nemmeno un foglietto di risposta scritto a mano; che cosa singolare”. Ma non sembra che il rosario di affidamenti alle ditte dei Setola si esaurisca con tre appalti.


Da qualche giorno, infatti, pare sia spuntata addirittura la quarta ditta riferibile al cartello dei Casalesi. La città dove faceva affari l’ennesima creatura imprenditoriale dei Setola? Ma Calvi Risorta, naturalmente. L’Amministrazione, sempre per la solita coincidenza, era quella di Giacomo Zacchia, ex sindaco, oggi membro del CdA dell’Asi, fresco di ingresso nel cartello politico “Sudd” di Antonio Bassolino: il settimo cambio di partito dell’ex sindaco di Calvi in soli due anni.