A Sparanise la nuova amministrazione pensi al recupero della
Cappella Reale
Caserta24ore,
01 agosto 2009
Antonio
Scarano
“Il
popolo di Sparanise rivendica la propria storia. E menomale. Io da parte mia mi informerò
per vedere che fine hanno fatto i 50 mila euro destinati dalla Regione al
recupero della Cappella Reale; e vedrò perché tutto è
rimasto fermo dal febbraio dello scorso anno”.
L’assessore
regionale all’Istruzione, Corrado Gabriele qualche mese fa, ad una precisa
domanda fattagli dai giovani studenti dell’ITC Galilei
durante la cerimonia di nomina ad “Ambasciatori dei Siti Reali” e di consegna
della Medaglia d’argento del Presidente della Repubblica, fece capire senza alcuna ombra di dubbio che si sarebbe interessato affinché
la comunità di Sparanise potesse vedere restaurato
quel che rimane del Casino borbonico dell’antico Demanio di Calvi: la Cappella
Reale. Un casino voluto da Carlo di Borbone
nel 1779 e fatto costruire dagli architetti Collecini
e Patturelli. Un casino, per
capirci, che è stato costruito prima del Casino di Carditello
e della stessa Reggia. Con il suo interessamento, quindi, qualcosa si
doveva muovere per il recupero della sfortunata Cappella Reale, ma nulla è
stato fatto.
Eppure
la Regione Campania, ha stanziato 50 mila euro per il recupero del Casino di
Calvi e la notizia è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania,
N° 5 Bis del 4 febbraio scorso, dove all’art. 42, quarto comma è scritto:” E’ concesso per l’esercizio finanziario 2008 un
contributo straordinario di euro 50 mila al Comune di Sparanise
(CE) finalizzato alla ristrutturazione ed al restauro del monumento storico
“Casino Reale”. Un contributo che, se non altro, può servire
a mettere in sicurezza e delimitare l’area della Cappella Reale, oggi
abbandonata a se stessa e nel degrado. Ma da
allora, a quanto pare, poco è stato fatto per dare avvio ai lavori. L’area,
anzi, nonostante sia gravata dal “vincolo dei beni culturali”, è stata
addirittura recintata.
Eppure
la vecchia amministrazione comunale aveva mostrato una chiara volontà di
salvare il salvabile avviando rapporti con la Sovrintendenza ai monumenti di
Caserta, nella persona dell’arch. Torriero, per
valutare il da farsi. Ma poi, ad oltre un anno di
distanza, tutto è rimasto come prima. Si spera ora nella nuova amministrazione,
che possa dare veramente una svolta a questo brutto
capitolo di storia locale. Intanto quel che rimane del Casino Reale giace nel
più completo abbandono: un patrimonio inestimabile che ha visto tra le sue mura non solo i Re Carlo III e Ferdinando IV, ma
anche Francesco I, Ferdinando II, il pittore di corte Philipp
Hackert, gli architetti Collecini
e Patturelli, la Regina Amalia Walburga, la Regina
Carolina, la Contessa di Floridia, il Marchese di Villafranca
e il Vicerè di Sicilia, Principe di Caramanico.