COLPI DI CALDO: ZACCHIA E ZONA DIMENDICANO DI ESSERE STATI AMMINISTRATORI

 

Salvatore Minieri, 31 luglio 2009

 

Un corso davvero strano, quello inaugurato dall’ex sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia da quando è stato catapultato tra gli scranni della minoranza per effetto della micidiale sconfitta subita alle ultime elezioni comunali. Con i suoi 1000 voti in meno rispetto al gruppo politico vincente di Antonio Caparco, Zacchia ora si ritrova ad annaspare tra i flutti di un’opposizione già mutilata di un suo prezioso elemento (Ermanno Izzo) e a contestare, fatto ancor più singolare, delibere e decisioni prese dalla sua maggioranza quando era al comando dell’Ente comunale caleno.


In pratica, nel corso degli ultimi anni, l’Amministrazione Zacchia ha prodotto delibere e atti che oggi, lo stesso ex sindaco contesta, facendo intendere che la paternità dei documenti sia della nuova maggioranza, eletta meno di due mesi fa. Un caso unico nel suo genere che ha spinto l’attuale primo cittadino, Antonio Caparco a chiarire quanto sia singolare e grottesca allo stesso tempo la manovra “politica” di Zacchia.

 

“Non credo sia una condotta di stampo politico – ha tenuto a precisare il sindaco Antonio Caparco – piuttosto, siamo spinti a credere che regni la confusione più totale nei due gruppi di opposizione: vedete, Zacchia ha dovuto già incassare la perdita del suo ex fedelissimo Ermanno Izzo, il tutto a solo un mese dalla terribile batosta elettorale; non è facile essere lucidi quando si viene estromessi da un volano politico prestigioso come quello di Calvi Risorta. Zacchia chiede chiarimenti su delibere firmate dallo stesso Zacchia: è davvero strano, molto strano. E’ un sintomo nitido di mancanza assoluta di programmazione politica da parte dell’opposizione che, in queste settimane, ha dimostrato di non avere progettualità e di mirare esclusivamente al blocco delle attività della mia maggioranza”.

 

Fin qui le parole di Caparco, poi arrivano le boutade degli ex assessori della passata giunta. In particolare quelle dell’ex addetto alla cura cimiteriale che, oggi, chiede come mai non sia stata ripristinata la struttura in rame che copre gran parte del camposanto caleno. Evidentemente, quella del gruppo Zacchia, è una vera e propria pandemia basata su amnesie politiche: fu proprio nel corso dei primi anni di attività della passata amministrazione che furti e raid vandalici vennero messi a segno nel cimitero di Calvi Risorta, senza alcun intervento risolutivo (sotto il profilo della sicurezza pubblica e del recupero strutturale) da parte degli ex assessori. Gli stessi che oggi riversano fiumi di inchiostro e contattano organi di informazione per sapere come mai ci sia stato tanto sfascio negli anni passati. La copertura del cimitero, infatti, per tre anni non è mai stata ripristinata. Da qualche settimana l’ex consigliere delegato alla cura cimiteriale vuole sapere come mai. Primi inequivocabili effetti del caldo estivo o semplice amnesia da depressione post elettorale?