LE OMBRE
SULLE TANTE “INCOMPIUTE” DEL PASSATO
SA.MI.
La Gazzetta, 23 luglio 2009
Nessuno come il Comune è mai
stato tanto al centro dell'attenzione, soprattutto per
quanto riguarda le continue incongruenze registrate nelle gare d'appalto
(troppo spesso vinte da ditte in odore di camorra) e per la costante danza sul
confine dell’illegalità quando si è trattato di far parte di un consorzio sovracomunale.
Insomma,
dagli affari con la famiglia Setola all'ipotesi di uno scioglimento del CdA dell'Asi. L'ex sindaco, Giacomo Zacchia pare abbia
taciuto, al momento della sua nomina all'Asi, la
morosità impressionante del suo Comune dal 2003, proprio nei confronti
dell'Ente diretto dall'ingegnere Piero Cappello, in quei tempi di beLle
nomine, responsabile dell ufficio Lavori Pubblici.
Insomma un rosario senza
soluzione di continuità di zone oscure, di fughe giurisprudenziali, che hanno portato il Comune sull'orlo del dissesto finanziario.
I lavori affidati al fratello del boss Giuseppe Setola (tre ditte riferibili
allo stesso cartello camorristico, tutte vincitrici
di gare) non sono mai stati portati a termine, anzi, i cantieri della General Impianti, Campania Appalti ed Area Impresa sono
durati il tempo di un niente.
Il tempo
impiegato per pagare lavori mai portati a termine remunerati fino all'ultimo
euro. Mentre si alzava la bufera l'ex primo cittadino si faceva largo all'Asi,
dimenticando di essere il sindaco di un Comune indebitato con l'Asi. Un dato legale che ne inficia la nomina, così come
sono stati bloccati i lavori alle ditte di Setola. Tutti grani dello stesso
rosario, appunto.