QUANDO IL FRATELLO DEL BOSS
FREQUENTAVA GLI UFFICI COMUNALI
Vito
Taffuri, 15 luglio 2009
Arrivava
presto negli uffici del Comune: Ray-Ban scuri
appoggiati alla fronte, il volto squadrato e massiccio e, da sotto gli occhiali
da sole americani, la sua inconfondibile zazzera scura. Pasquale Setola andava
quando voleva, tornava da Calvi quando poteva: c’erano da controllare i
cantieri della General Impianti. Cantieri finti, alla
luce dei fatti, lavori fasulli, interventi tecnici inesistenti; ma i soldi no,
quelli erano veri come gli appalti che il fratello del boss metteva nel
carniere della sua azienda ogni volta che presentava la sua offerta al ribasso
al Comune di Calvi Risorta.
Prima nell’anonimato, poi nella celebrità di riflesso consegnatagli dai dossier
sull’arresto del fratello, Pasquale Setola non era certo
uno avvezzo a nascondersi, anzi, chi è stato silenzioso testimone degli ultimi
anni di affari caleni, assicura che il fratello del boss Casalese
era spessissimo in paese. Insomma, la città preferita dal
clan più brutale della storia criminale casertana era
proprio Calvi Risorta. Un bel gioco di sponda, come si evince dalle
ultime inchieste, veniva offerto dall’ufficio tecnico
e, in parte davvero rilevante, dalla macchina politica.
La stessa macchina amministrativa che in soli due anni aveva
affidato lavori a due ditte riferibili proprio a Pasquale Setola. Da Calvi Risorta è partita la grande scia di controlli
incrociati e verifiche sulla General Impianti: su quell’azienda che veniva messa al bando nella provincia di
Salerno (gli appalti a Pontecagnano e nell’hinterland
sono stati immediatamente bloccati quando ci si è accorti della vera titolarità
della General Impianti), mentre a Calvi era accolta
come messianica impresa edile capace di risollevare le strutture pubbliche
cittadine.
Gli arresti, il blocco delle aziende di Setola e il maxi sequestro
dei beni nelle ultime ore, confermano il trend spaventoso. A
Calvi, come a Casal di Principe c’era poco da decidere quando arrivava sotto le
scale del Comune quel signore con gli occhiali da sole e la faccia decisa di
chi sa di avere tutto sotto controllo. Pasquale Setola non aveva un
semplice appoggio caleno, no: aveva la sicurezza di
poter fare affari e danaro in tutta tranquillità.