SCANDALO GEA “PUBBLICA ILLUMINAZIONE”: LAVORI DI MANUTENZIONE PAGATI DUE VOLTE A TERZE DITTE LOCALE

 

Vito Taffuri/Salvatore Minieri, 10 luglio 2009

 

Difficile trovare il fondo di un pozzo che ha le pareti completamente rivestite di scandali e anormalità amministrative, soprattutto quando all’imbocco del tunnel c’è scritto Gea Service e, sotto non s’intravede acqua cristallina, ma una mescola tenebrosa fatta di appalti discutibili (ai sensi della legge) e soldi, tantissimi soldi, spesi per un incarico fondato su dubbi procedurali e giurisprudenziali.


Alla ditta che gestisce tutto l’affare energia elettrica a Calvi Risorta mancano le certificazioni valide per l’espletamento del servizio, e questa è notizia ormai datata, ma a chi gestiva l’Ente ai tempi dell’appalto alla Gea, deve essere sfuggita anche la cifra astronomica versata all’azienda pescarese.

 

Cifra che, secondo le determine, doveva servire a gestire integralmente il servizio di controllo, manutenzione, riparazione e gestione dell’energia a Calvi Risorta. E qui cade la seconda tegola. Con circa 300 mila euro annui, la Gea doveva occuparsi di tutto, ma , spulciando nei documenti contabili dell’Ente caleno, spunta fuori l’elemento che ha dell’incredibile.


Oltre ai soldi alla Gea, l’amministrazione calena pagava una ditta locale per espletare lo stesso servizio. Ricapitolando: alla Gea veniva affidato il compito di provvedere a tutto il comparto tecnico di gestione dell’outsourcing energetico, ma la passata amministrazione non disdegnava di affidare lo stesso compito a una ditta del posto. Doppia spesa per un solo servizio; tanta confusione e un’emorragia di soldi da fare spavento.


Dopo aver rifiutato la partecipazione alla ditta Parisi per la gara d’appalto, l’Amministrazione decaduta nel dicembre scorso, affidava anche a una ditta calena un servizio concesso in toto alla Gea per più di 300 mila euro all’anno. Oltre a rifiutare la vantaggiosa offerta dell’imprenditore Parisi (7500 euro annui per tutto il servizio ordinario), l’Utc caleno dava l’affare alla Gea (104 mila euro per le stesse prestazioni aziendali di Parisi).


Non contento, l’allora sindaco, effettuava uno strano “copia e incolla” degli affidamenti e concedeva svariate migliaia di euro a una piccola ditta di Calvi per effettuare servizi manutentivi e di controllo alle pompe di adduzione idrica e a strutture per l’approvvigionamento elettrico a Calvi Risorta. Gli stessi servizi compresi nel milionario appalto affidato alla Gea Service di Pescara.


Quindi, oltre a spendere migliaia di euro in più, rispetto all’offerta della ditta Parisi, l’Ente caleno, distribuiva incarichi dei quali (ai sensi dell’ordinamento) doveva occuparsi esclusivamente la Gea. Invece no: nonostante l’accordo con l’impresa pescarese, qualche imprenditore locale si vedeva consegnare una strenna inaspettata: soldi per effettuare manutenzione. Quella che spettava alla Gea, anche se vincitrice di una gara condita da richiami della Corte dei Conti e dell’Autorità di Vigilanza.