Camorra: ecco le condizioni delle strutture costruite dalla Camorra per lo Stato

 

Il Mezzogiorno, 23 giugno 2009

 

A Calvi Risorta il gruppo camorristico facente capo a Giuseppe Setola, in carcere per essere ritenuto il capo dell’ala stragista del clan dei Casalesi, ha costruito attraverso la ditta “General Impianti” intestata al fratello di Giuseppe, una Polisportiva.


Ecco le condizioni in cui è stata ritrovata, all’indomani dell’insediamento, dal nuovo sindaco del comune dell’Agro Caleno.


Attraverso lo staff dell’ufficio stampa il sindaco Antonio Caparco (nella foto) dopo aver visto le condizioni della struttura ha fatto sapere: “Non voglio commentare questa vergogna sono senza parole, provo disgusto e rabbia. Chi è responsabile di questo scempio costato milioni la pagherà nelle sedi preposte. E’ la mia parola”.


Ma quali sono le condizioni di questa Polisportiva?

 

“La polivalente degli scandali, quella struttura lasciata nelle mani della General Impianti di Pasquale Setola (fratello di Giuseppe, killer stragista ed eminenza terrorista casalese), non lascia trasparire dall’esterno le nefandezze agghiaccianti che si celano tra le mura di una struttura divenuta il simbolo dello strapotere camorrista in questo lembo della provincia di Caserta. Ben 440 mila euro consegnati nelle mani del fratello del capoclan Setola per non realizzare nulla, per compiere lavori privi di ogni regolarità. Interventi di completamento (come si legge nelle delibere che affidavano gli incarichi alla General Impianti) che hanno solo succhiato soldi ai cittadini caleni; un mutuo milionario che i residenti si porteranno sulle cartelle comunali per i prossimi dieci anni. Il risultato? Una fogna, altro che struttura polivalente per lo sport e la cultura. Ringhiere realizzate con reti da pollaio, manti d’asfalto che si sbriciolano sotto il sole, servizi igienici pagati fior di milioni, ma comprati con poche centinaia di euro dalla General Impianti. Una sala teatro che sintetizza il disgusto assoluto in nome del quale è stata realizzata la struttura. Sull’altare della falsità è stata sacrificata una delle sale da cinema e teatro più belle della provincia. Mancano le poltrone rosse, ma sono state pagate dalla precedente giunta. A chi? E, soprattutto: dove sono quelle 300 poltrone in velluto? Un mistero celato sotto il tetto cadente del teatro comunale. Quel tetto che doveva essere di materiale fono isolante, ma che poi la ditta Setola ha realizzato con del semplice polistirolo da ufficio. Su quel solaio doveva esserci (come dichiarava il progetto) una struttura capace di reggere circa 120 fari professionali: ce ne sono appena 25, 10 dei quali rotti o rubati. Eccola la polivalente, ecco il polo della cultura e dello sport della Calvi moderna: un monumento al modo di fare politica degli anni scorsi. Gli spogliatoi, poi, sembrano bagni usati dalla peggiore frangia di Al Quaeda, eppure è stata solo una la società sportiva autorizzata ad usare la polivalente. Fuori lo scandalo continua e diventa di una pericolosità raccapricciante. La caldaia per l’acqua calda è stata addirittura rubata e, difficile a credersi, non ci sono le bocchette antincendio. Se qualcosa viene avvolto dalle fiamme, rischiano anche i poveri ragazzi che si allenano in palestra”.