Ultima moda: tu elettore mi dai la bolletta della luce, del gas o del telefono; se io candidato sono eletto, ti pago la bolletta, altrimenti vai tu alla posta

 

Il Mezzogiorno, 06 giugno 2009

 

Sembra questa una delle ultime sortite di politici che, approfittando della crisi economica e dello stato di bisogno delle persone, attuano per racimolare voti.


Il fatto, per il quale si configura il reato di voto di scambio, sarebbe emerso dalle dichiarazioni nei comizi elettorali nelle piazze del casertano. Alcuni candidati avrebbero denunciato liste avverse di adoperare tale prassi.


Vediamo quale potrebbe essere: il candidato si presenta a casa di elettori pochi giorni prima delle elezioni e con la scusa di voler aiutare la famiglia in difficoltà si prende in carico di pagare le bollette in scaElezioni: ultima mosadenza di quella casa.

 

Sabato e domenica si vota, il lunedì si viene a conoscenza dei risultati delle elezioni, se il candidato è eletto passa alla posta a pagare le bollette per poi consegnarne la ricevuta alle povere famiglie. Viceversa se non è eletto presenterà le bollette vuote ancora da pagare.


Si tratta di fatto gravissimo se fosse accertato, in quanto il voto di scambio è il voto dato regolarmente da un elettore, non motivato da scelte politiche frutto di riflessioni sincere e disinteressate, bensì corrotto da qualche tornaconto ricevuto da parte di chi si candida o chi per lui. E’ un reato ai sensi dell’art. 416-ter del codice penale e prevede il carcere da quattro a nove anni.