ARRESTATO DE BIASIO: ERA STATO INCARICATO ORGANIZZATORE DEL G8

 

La Gazzetta, 04 giugno 2009

 

marco malaspina

 

Claudio De Biasio, originario di Calvi Risorta, già subcommissario per l'emergenza rifiuti in Campania, destinatario ieri di una delle ordinanze di custodia nell'ambi­to dell'inchiesta sui rifiuti a Napoli, era «addirittura» stato designato all'importante incarico di «attuatore con funzioni vica­rie» per l'organizzazione del prossimo vertice del G8 in pro­gramma a La Maddalena.

 

Lo sottolinea il gip Aldo Esposito in un passaggio dell'or­dinanza dedicato alle esigenze cautelari. Tale circostanza è emersa da una accertamento dei carabinieri del Comando Tutela Ambiente di Roma trasmesso alla magistratura napoletana. La sua nomina - ricorda il giudice - era stata disposta da Guido Bertolaso nella qualità di com­missario delegato per il coordi­namento di tutti gli interventi relativi all'organizzazione dell'e­vento relativo alla presidenza italiana del G8. Il magistrato rileva che per tale incarico era soprag­giunta la rinuncia a febbraio 2009 da parte di De Biasio «dopo non molto tempo dalla richiesta del pm di informazioni alla Protezione Civile».

 

De Biasio, già coinvolto in passato in inchieste sulla gestione dei rifiuti in Campania, nella sua qualità di ex direttore generale del consorzio di bacino rifiuti Caserta 4 (assol­to in sede di giudizio abbreviato nella vicenda Eco4), era attual­mente, a quanto si è appreso, impegnato in un incarico emer­genziale in Puglia. Sei in tutto i capi di imputazione contestati a De Biasio nell'ambi­to dell'ordinanza di custodia cau­telare agli arresti domiciliari e si riferiscono a fatti, concernenti falsità ideologica in atti pubblici, accaduti tra novembre 2005 e gennaio 2006.

 

De Biasio è indagato perché quale responsabile unico del pro­cedimento per la edificazione dell'impianto di produzione di Cdr Pianodardine in provincia di Avellino impianto realizzato dalla Ati composta da Fisia Italimpianti spa, Babcock Kommunal Gmbh, Deutsche Babcock Anlagen Gmbh, Evo Oberhausen Ag, Impregilo spa, nell'ambito dell'appalto di servi­zio per lo smaltimento dei rifiuti nelle province campane diverse da quelle di Napoli -, nella rela­zione finale del Rup sui lavori nella quale invitava la commis­sione di collaudo a procedere al completamento del collaudo stes­so, ometteva di indicare, come dovuto in base al regolamento di attuazione della legge cosiddetta Merloni, fatti e circostanze rile­vanti in ordine all'impianto stes­so; e segnatamente che, a far data dal maggio del 2004, l'impianto medesimo era stato sottoposto a sequestro preventivo da parte del gip di Napoli in con­siderazione di accertate criticità di ordine funzionale che gli stessi Rup - Sorace e De Biasio - aveva­no verificato a seguito di un monitoraggio effettuato dalla società Laboratori Spa - Acea di Roma e da loro collaboratori e quindi riferito al Commissariato nel 2005; criticità degli impianti di Cdr e che l'Ati affidataria per ovviare a tali inadempienze aveva mutato le dimensioni di alcuni vagli e introdotto un sistema di "additivazione" nell'estate/autunno del 2004. Ciò il 29 novembre 2005.

 

Stesso tipo di discorso per la edificazione del­l'impianto di Cdr di Battipaglia in provincia di Salerno il 23 dicembre 2005 e di Santa Maria Capua Vetere il 12 dicembre 2005 come per l'impianto di Casalduni il 29 novembre 2005. Allo stesso De Biasio, rup della gara Province è contestato anche il fatto di aver invitato con nota del 12 dicembre 2005 la commis­sione a procedere al collaudo senza dichiarare nulla in ordine alle problematiche che avevano interessato l'impianto di produ­zione di Cdr di Santa Maria Capua Vetere, siccome inidoneo a produrre frazioni di rifiuto a termini di contratto. Ciò il 13 gennaio 2006.

 

Analogo discorso per l'impianto di Casalduni dove con nota del 29 novembre 2005 De Biasio aveva invitato la commissione a procedere al collaudo senza dichiarare nulla in ordine alle problematiche che avevano inte­ressato anche questo impianto. Ciò il 12 gennaio 2006. Nell'ordinanza del gip è indicato come «indagato» che «dimostra una spiccata personalità crimi­nale».