SI SPARA CON L’ARMA INDIVIDUALE E RESTA GRAVEMENTE FERITO: È GIALLO

 

Vito Taffuri, 30 maggio 2009

 

E’ vivo grazie ad un colpo di fortuna e grazie al suo fedele cane di famiglia l’agente di polizia penitenziaria che ieri vero le 19,30 si è sparato un colpo di pistola nella spalla destra con la pistola d’ordinanza.


A ritrovarlo, seguendo i latrati del cane, sono stati i carabinieri di Calvi Risorta, agli ordini del Maresciallo Massimo Petrosino, e il suo Vice Rosario Monaco, ma su posto si erano recati anche i militari dell’arma di stanza a Capua, dell’aliquota radiomobile comandata dal Maresciallo dell’Arma Pasquale Feola.


Si parla di giallo, perché molti aspetti del tentato suicidio sarebbero da chiarire. Come per esempio il fatto che l’uomo abbia resistito per circa tre ore ferito a morte nel cantiere. E poi ancora la presenza sul tavolo della cucina di un biglietto con un frase appena accennata, lasciata dopo aver salutato i due figli.


Si tratta di Silvestro Marrapese 43 anni, agente di polizia penitenziaria in servizio presso la casa di reclusione di Carinola. Preoccupatissimi i sue due figli, la piccola Alessia di 16 anni e Michele di 18 mentre che però hanno tirato un sospiro di sollievo quando dalla stanza del pronto soccorso dell’ospedale Melorio di Santa Maria Capua Vetere i medici hanno riferito che non era più in pericolo di vita, trasferito dal 118 di Calvi Risorta.


Quando è successo il fatto la moglie dell’Agente, la signora Francesca si trova a Pesaro per partecipare ad una cerimonia dei sui parenti ed è subito voluta scendere a Calvi. Il luogo della mancata tragedia è un cantiere edile di proprietà del fratello della moglie Francesca. Un luogo che comunque si trova praticamente in campagna in via Cappella, poca distanza dall’abitazione del mancato suicida che contiene parecchia elementi di giallo.