UNA POLTRONA PER TRE: CALVI RISORTA VERSO IL VOTO

 

Vito Taffuri, 8 maggio 2009

 

In attesa della conferma di sabato prossimo, giorno della presentazione ufficiale delle liste, si rincorrono le indiscrezioni: sarebbero tre i candidati sindaco in corsa alle competizione del 6 e 7 giugno prossimo. Giacomo Zacchia “Uniti per Calvi”, Antonio Caparco “Democratici Caleni”, Antonello Bonacci “Rinascita Calena”, mentre invece quello che doveva essere l’alternativa Caparco-Zacchia, Bonacci, come Giovanni Lombardi e come tutti si ricorderanno dei banchetti, oggi invece li ritroviamo candidati nella lista Zacchia, mettendo da parte la storia, ma soprattutto gli ideali conquistati nel tempo.

 

Ma adesso Lombardi come il peggiore dei cartari, mischia tutto, il diavolo e l’acqua santa, il passato e il presente, consegna suo figlio Mimmo tra le braccia di Zacchia. E Zacchia non aspettava altro per confondere l’elettorato caleno, che adesso non capisce neanche più qual’è la destra e quale la sinistra, visto che tutto è offuscato dal velo pietoso della dicitura: lista civica.

 
Sarà pure civica, ma non è certo politicamente civile nascondere le bandiere (anche quelle fino a qualche giorno fa, appese sui balconi) dietro il nome neutro di lista civica. Va bene che Lombardi padre ha da qualche tempo rotto con i vertici dell’ex Alleanza Nazionale e oggi PDL, è vero che Lombardi padre non ha nulla a che vedere più con Landolfi, Coronella e forse perfino con Fini, però dovrebbe rispettare almeno l’impostazione di Nespoli e Ventriglia, cioè libertà di azione al centro destra senza “urinare” sull’ideologia e sulla storia.


Il gruppo Lombardi non ha mai avuto i numeri per una lista elettorale questa è la verità - afferma il Dott. Lello De Vita, che in tempi non sospetti lo pronunciava con largo anticipo - che Giovanni Lombardi non sarebbe mai sceso in campo. Se torniamo un attimo indietro infatti, il gruppo di Alleanza Nazionale nel 2004, puntò già con un proprio candidato con la lista di “Uniti per Calvi” il cui risultato fu solo di quarantatre voti di preferenza per il loro candidato.

 

Insomma, pochi sostennero il progetto del circolo di Alleanza Nazionale della famiglia Lombardi. Alle amministrative del 6-7 giugno Lombardi cambia casacca e torna tra le braccia di Zacchia, questa volta, con Mimmo Lombardi che fino a ieri portava i pantaloni corti.