La pista della Procura: dopo Pignataro spunta Sparanise

 

Antonio Corbo

 

La Repubblica, 5 maggio 2009

 

L´inchiesta tocca non una, ma quattro centrali. Le indagini aperte su Pignataro Maggiore, con le prime tangenti scoperte, sono ora estese ad altre sedi. Di Reino e San Bartolomeo in Galdo si sapeva già, sono nel progetto di "Biopower", accusata di aver distribuito mazzette tra Regione, Provincia e Genio Civile di Caserta. Gli interrogatori dei 23 arrestati per corruzione, dieci in carcere e 13 ai domiciliari, in queste ore le confermano in larga parte. Fu disposta dal gip Paolo Cervo la perquisizione degli uffici di Andrea Cozzolino, assessore alle Attività produttive, e di Gianfranco Nappi, capo della segreteria di Bassolino. Entrambi indagati.


La novità è Sparanise, dove il 25 settembre 2007 fu inaugurata la contestata centrale da turbogas. Un impianto da 780 megawat che aveva ispirato in fase di progetto un preoccupato articolo di Roberto Saviano ("Manifesto", 16 luglio 2004). Entra nell´inchiesta non per la produzione o per l´efficienza, né per le tecnologie. Ma per i sospetti emersi negli ultimi interrogatori. Di Renzo Bracciali, il titolare di "Biopower", furono infatti secretati. Come mai? Delicate le sue dichiarazioni. Bracciali, romano, è a Regina Coeli, ma fu ascoltato dal gip di Santa Maria Capua Vetere, che evitò la rogatoria. Assistito dai penalisti Franco Coppi di Roma e Mario Girardi di Napoli, l´imprenditore rese una lunga confessione. Subito dopo, ecco Gianpiero Tombolillo, l´ingegnere esperto nel settore energia, suo socio, residente a Lanuvio e detenuto a Velletri. Sono i due personaggi intercettati per un anno che hanno svelato tutte le manovre per Pignataro, arrestati nel blitz dei 23 per tentata truffa di 6,8 milioni alla Regione. Tombolillo, assistito dai penalisti Giuseppe De Angelis e dallo stesso Mario Girardi, ha spiegato le telefonate e attenuato le accuse ai due funzionari del Genio Civile, Mario Pasquariello e Michele Testa.


Bracciali invece si è spinto ben oltre. Rivelazioni su altri impianti, «come a Sparanise» e sul «modello Pignataro». La Procura, diretta da Corrado Lembo, ritiene quindi che sul nuovo grande business dell´energia alternativa, operi tra Comuni, Province e Regione un sistema che agevola o boicotta le centrali. L´indagine del pm Maurizio Giordano, coordinata dal procuratore Luigi Gay, si è quindi estesa a Sparanise. Impianto che Cozzolino definì «un esempio di Campania positiva» due anni fa. Cozzolino è ora indagato, niente è cambiato dopo gli interrogatori. Così come in Procura precisano che «non esiste al momento alcun coinvolgimento diretto di Bassolino». Il presidente sarà convocato come testimone. È solo indagato il capo della sua segreteria, Gianfranco Nappi.


Per Sparanise vi è stato un project financing in favore di "Calenia Energia" che deriva dal gruppo Egl e Hera, 85 e 15 per cento. Tecnologie Ansaldo. Ha operato Energy Plus, che figura anche nell´inchiesta sulla centrale di Salerno. Delle indagini su Sparanise è delegata la finanza di Caserta con il colonnello Antonio Manozzi. Renzo Bracciali, che dirige Biopower ma si occupa di informatica, ha un socio svizzero. Non ha chiarito fino in fondo il passaggio di danaro tra San Marino e la banca elvetica di Bellinzona, ancora segreti gli "aventi diritto" dei conti Fanfara e Gescar. Dirà forse di più domani, quando sarà deciso il suo ritorno dal carcere a casa. Sarà interrogato anche Francesco Capobianco, assistito da Vittorio Giaquinto. È l´ex assessore del Pd giunta De Francisciis, sciolta dopo l´abbandono del suo presidente. In Procura è apparso ieri il prefetto Biagio Giliberti, commissario della Provincia. Un colloquio riservato. La vecchia giunta impegna i magistrati in indagini ancora segrete.