L’assessore regionale Corrado
Gabriele si interesserà della Cappella Reale del
Demanio di Calvi
Paolo
Mesolella
Caserta24ore,
29 aprile 2009
“Il
popolo di Sparanise rivendica la propria storia. E menomale. Io da parte mia mi informerò
per vedere che fine hanno fatto i 50 mila euro destinati dalla Regione al
recupero della Capella Reale;
e vedrò perché tutto è rimasto fermo dal febbraio dello scorso anno”.
L’assessore
regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro Corrado Gabriele, nel suo
intervento di martedì scorso al convegno promosso dall’associazione Siti Reali
presso la Sala della Loggia del Maschio Angioino a
Napoli, è stato fin troppo chiaro. Ad una precisa domanda fattagli dai giovani
studenti dell’ITCT Galilei durante la cerimonia di
nomina ad “Ambasciatori dei Siti Reali” e di consegna della Medaglia d’argento
del Presidente della Repubblica, ha fatto capire senza alcun
ombra di dubbio che si interesserà affinché la comunità di Sparanise possa vedere restaurato quel che rimane del
Casino borbonico dell’Antico Demanio di Calvi: la Cappella Reale. Un casino voluto da Carlo di Borbone nel
1779 e fatto costruire dagli architetti Collecini e Patturelli. Un casino, per
capirci, che è stato costruito prima del Casino Reale di Carditello
e alla stessa Reggia.
Con
il suo interessamento, quindi, può darsi che qualcosa si muove per il recupero
della sfortunata Cappella Reale del Demanio di Calvi.
La Regione Campania, infatti, ha stanziato 50 mila euro per il recupero del
Casino di Calvi, oggi nel Comune di Sparanise e la
notizia è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania, N°
5 Bis del 4 febbraio scorso, dove all’art. 42, quarto comma è scritto:” E’ concesso per l’esercizio finanziario 2008 un
contributo straordinario di euro 50 mila al Comune di Sparanise
(CE) finalizzato alla ristrutturazione ed al restauro del monumento storico
“Casino Reale”.
Un contributo che, se non altro, poteva servire a
mettere in sicurezza e delimitare almeno l’area della Cappella Reale, oggi
abbandonata a se stessa e nel degrado.
Ma da allora, a quanto ci è dato sapere, poco è stato
fatto per dare avvio ai lavori. L’area, anzi, nonostante sia gravata dal
“vincolo dei beni culturali”, è stata addirittura recintata. Eppure
l’amministrazione comunale, grazie all’ex sindaco avvocato Salvatore Piccolo e
all’ex Presidente del Consiglio comunale Salvatore Fattore, aveva mostrato una
chiara volontà di salvare il salvabile. L’amministrazione, infatti, aveva
avviato rapporti con la Sovrintendenza ai monumenti di Caserta, nella persona
dell’arch. Giuseppina Torriero, per valutare il da
farsi. Ma poi, ad oltre un anno di distanza (il finanziamento
è del 4 febbraio 2008) tutto è rimasto come prima. L’obiettivo era
l’acquisizione al patrimonio comunale (e quindi all’intera comunità sparanisana) della Cappella Reale, al fine di procedere al
suo recupero. Con l’interessamento dell’assessore Gabriele (se ovviamente
l’assessore manterrà il suo impegno), potrebbe essere arrivato il momento in
cui ciò che rimane del Casino e la Cappella Reale cessino
di essere considerati proprietà privata e continuino a restare patrimonio di
tutti.
Intanto,
però, giace abbandonato a se stesso, un patrimonio inestimabile, un tempo
riserva di caccia di Ferdinando di Borbone, che ha
visto tra le sue mura non solo i Re Carlo III e
Ferdinando IV, ma anche Francesco I, Ferdinando II, il pittore di corte Philipp Hackert, gli architetti Collecini e Patturelli, la Regina
Amalia Walburga, la Regina Carolina, la Contessa di Floridia, il Marchese di Villafranca, il Duca di Casoli,
il Principe del Riccio e il Vicerè di Sicilia,
Principe di Caramanico.