APPALTO “TRUCCATO” PER LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE: DOMANI IL PROCESSO

 

Vito Taffuri, 29 aprile 2009

 

Appalto alla GEA, l’ingegnere Bonacci di nuovo alla sbarra. Si svolgerà domani mattina, infatti, l’udienza slittata, lo scorso Dicembre 2008, durante la quale i giudici della Corte Penale di Santa Maria Capua Vetere avrebbero dovuto accertare le responsabilità dell’ex ingegnere capo del comune di Calvi Risorta, sull’appalto per la manutenzione e della gestione della rete elettrica cittadina a favore della ditta Gea, di Pescara.


Secondo l’accusa, infatti, Bonacci “con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, in qualità di Responsabile dell’Ufficio Tecnico del comune di Calvi Risorta, in violazione di norme di legge e di regolamenti, intenzionalmente procurava a Pasquale Mauro, legale Rappresentante del Consorzio GEA, un ingiusto vantaggio patrimoniale consistente nella aggiudicazione della gara di “efficientizzazione energetica pubblica sul territorio del comune di Calvi, con una procedura palesemente illegittima e a condizioni economiche eccessivamente onerose per la pubblica amministrazione”.


Gli articoli di legge che contemplano il caso Bonacci, sono il numero 81 cpv, 110 e 323 del codice penale. Nell’udienza di domani compariranno in aula il Pm dr.ssa Gerardina Cozzolino, e il giudice delle indagini preliminari, il dr. Antonio Baldassare. A difendere Bonacci ci sarà l’avvocato Carlo di Stavola, mentre, per il proprietario della GEA sarà difeso dall’avvocato Di Silvestre Ugo, del foro di Pescara. Si ricorda che il Bonacci reduce dell’amministrazione Zacchia, e per i fatti sopra esposti, ha già ricevuto una condanna dalla Corte dei Conti di Napoli, per trentaquattromila euro, mentre il comune è stato condannato a circa mille euro. Sull’intera vicenda il comune si ritiene parte lesa, e per questo si è costituito in giudizio.


Stessa scelta legale è stata adottata dalla Ditta Parisi, l’imprenditore che ha prodotto le segnalazioni al Comando Stazione Carabinieri di Calvi Risorta, agli ordini del Maresciallo dell’Arma Massimo Petrosino, che ha fatto scatenare il caso, dopo accurate e importanti indagini dei militari caleni, hanno portato al processo. Parisi è la persona danneggiata perché, secondo la sua teoria, la sua ditta è stata ingiustamente esclusa dalla gara di appalto, nonostante avendo tutti i requisiti, mentre la Gea non era in possesso dei requisiti elementari, come previsto dalle leggi che regolarizzano lo svolgimento degli appalti pubblici. Insomma, domani, salvo altri rinvii, se ne potrà sapere di più.