GENERAL IMPIANTI: COMUNE NELLA
BUFERA
La
Gazzetta, 24 aprile 2009
Alberto
Gatto
Il Comune di Calvi Risorta si ritrova
nuovamente in una bufera. Alla luce dell'insediamento
quasi un anno fa della commissione d'accesso (che non ha ancora reso note le
conclusioni delle indagini fatte in merito ad eventuali infiltrazioni di stampo
mafioso) dello scandalo dei lavori eseguiti dalla General
Impianti del fratello del braccio armato della camorra, Setola, delle altre
inchieste che da anni hanno riguardato il piccolo ma importante comune caleno e del blitz della guardia di finanza di mercoledì
mattina, i cittadini vogliono risposte.
La domanda che tutti si pongono è sempre la stessa: perchè la commissione d'accesso non si è ancora
pronunciata? Perchè vivere quotidianamente con il
dubbio di infiltrazioni mafiose? Dare delle risposte è
impossibile, le indagini degli 007 sono
segretissime e qualsiasi deduzione sarebbe controproducente
ma forse lo Stato ritiene altri 18 mesi
di commissariamento dannosi per il territorio comunale.
La missione era quella di trovare
eventuali difformità che dessero ragione a chi dal Senato della Repubblica aveva tonato (e ci riferiamo all'ex Senatore Emiddio Novi)
prefigurando possibili infiltrazioni camorristiche
sul comune caleno. Da quel giorno sono passati quasi
due anni, e di novità sempre nel campo delle possibilità che la camorra ha
allungato le mani sulla città di Calvi Risorta, si sono fatte sempre più
evidenti almeno a livello di sensazioni. Vedi la General
Impianti e poi vedi anche la "general
Orsi", che si sono allattate sotto la vacca grassa del bilancio caleno, che infatti, adesso è
ridotto all'osso.
E allora noi non sappiamo cosa abbia scoperto la commissione
d'accesso ma, se dovesse scattare il decreto di
scioglimento, le tre liste di cartone, composte, come è facile immaginare, da
residuati vecchi e nuovi della catastrofica amministrazione passata. Infatti,
tutti i consiglieri della passata arnministrazione,
sia di minoranza che maggioranza, sarebbero non candidabili ad eccezione di
quelli di opposizione che però per ottenere la
riabilitazione si troverebbero a pagare una cifra non piccola al Tribunale
Regionale Amministrativo, previo ricorso.
Si salverebbe soltanto un'eventuale lista formata da persone che nulla hanno avuto a che fare con l'amministrazione
caduta. Le elezioni sono alle porte, due gruppi già hanno costituito liste e
programmi e tante sono le problematiche da affrontare per ridare dignità alla
cittadinanza. Tanti inoltre sono i
progetti che devono essere portati in
porto e completati per far riavviare tutta la macchina economica dell’agro caleno, forse per questo lo Stato preferisce non bloccare l’attività
amministrativa.