La GdF
al comune di Calvi Risorta
Il
Mattino, 23 aprile 2009
ELIO ZANNI
Nuovi controlli e sequestri di atti protocollari relativi ad appalti per la
realizzazione di opere pubbliche, compiuti ieri dalla Guardia di Finanza nel
Comune di Calvi Risorta.
L’Ente già commissariato in seguito
alle contestuali dimissioni di nove consiglieri
comunali, da quattro mesi ricade sotto l’egida del viceprefetto Vincenzo Lubrano. Ma, a partire dal settembre del 2007 e per circa
due anni la gestione politico-amministrativa è stata sottoposta ad accurate
indagini (per presunte infiltrazioni camorristiche)
condotte da un’apposita commissione di accesso. Al
momento c’è il massimo riserbo sull’esito del lavoro dell’organo di controllo.
Ad accendere ulteriormente l’attenzione
della legge su Calvi Risorta è stata la scoperta che uno dei contratti più
appetitosi, ossia i lavori di completamento per circa 350mila euro
dell’impianto sportivo del «Polivalente», fosse stato affidato alla società «General Impianti», sequestrata dalla Dda
di Napoli in quanto ritenuta - nonostante la cessione
di quote - di proprietà della famiglia Setola. Il fratello del killer dei Casalesi, al momento del sequestro, risultava
ancora come responsabile tecnico e referente della ditta. La considerevole
cifra risulta quasi totalmente sborsata agganciando le
liquidazioni a stadi di avanzamento e computi metrici, ora pure questi
sottoposti a verifica.
E anche in questo caso a contribuire ad
accendere i riflettori degli inquirenti sono state le denunce e le
contestazioni poste in essere sulla tempistica dei
pagamenti, su taluni lavori ritenuti incompleti e sulla piena legittimità delle
autorizzazioni ai compensi. Ma è di appena lo scorso
febbraio una determina del settore tecnico pertinente proprio la polivalente.
Un documento chiave e dunque acquisto nell’ottica del
massimo approfondimento delle indagini in corso.