ZACCHIA PRESENTA LA LISTA TRA VOLTI GIA’ NOTI E SORPRESE

 

Vito Taffuri

 

La Gazzetta, 20 aprile 2009

 

E' proprio vero, chi esce dalla finestra spesso poi vuole entrare dalla porta. Quasi per ripic­ca, per desiderio di rivincita. E, infatti, in quella Babele politica, con sempre troppo pochi volti nuovi, in cui si sta trasformando Calvi Risorta mai così esposta grazie alla web tivù e in odore di urne elettora­li, ma finchè con la puzza sotto il naso del responso enigmatico della commissione di accesso, non pote­va mancare e non mancherà il ritor­no dell'ex sindaco Giacomo Zacchia.

 

Si legge in questa scelta come qualcosa in più di una voglia; la necessità e l'urgenza di farsi rico­noscere. L'irrefrenabile desiderio di incutere un certo timore, anche solo reverenziale nell'elettore rispet­to a un gruppo che ha governato per oltre quattro anni.

 

Il nome “Uniti per Calvi” contiene anche un para­dosso, visto che è stata proprio la mancanza di unità a tutti i costì (cosa poco ragionevole) a determi­nare la defenestrazione di Zacchia sindaco quadriennale. Unita poi non è nemmeno adesso, visto che ha perso diversi pezzi (vedi Gabriella Perrotta, Piero Salerno e Antonello Bonacci).

 

A suo vantag­gio, e lo diciamo a dimostrazione che non ci sono odi personali ma solo considerazioni politiche in que­ste righe, persone che si affacciano per la prima volta nell'agone eletto­rale. Qualche nome? Di più.

 

Possiamo fare quasi tutti i nomi visto che ieri ha inaugurato anche la lista: Giovanni Izzo, Vincenzo Salerno, Fiorenzo Di Girolamo, Capuano Gaetano, Remo Cipro, Damiano Zona, Antonio Fattore, Gabriella Izzo, Izzo Lina, Alfredo Allocca, Oreste Martino, Enrico Migliozzi, Antonio Fattore e Giuseppe Borrelli.

 

Oltre a presentare la lista, Zacchia ha anche inaugurato la sede. Sarà stato per questo che lì, a Via Roma, proprio mentre sfilavano i candida­ti, di fronte alla porta d'ingresso, tutti hanno potuto osservare la stra­na presenza di una pantera! E sic­come nessun circo ha lamentato la fuga di una simile belva, tutti ades­so si chiedono di che razza fosse quella pantera, non di colore nero ma di un azzurro chiaro con qual­che striatura orizzontale.