ENNESIMO RAID AL CIMITERO: I
CASCHI BIANCHI CHIEDONO AIUTO PER RAFFORZARE LA PIANTA ORGANICA
Vito
Taffuri, 15 aprile 2009
Sono
entrati indisturbati forzando un lucchetto da pollaio e hanno portato via
piante e paramenti floreali per un ammontare complessivo di circa 4000 euro. Il
cimitero di Calvi Risorta torna alla ribalta delle
cronache per la facile penetrabilità e per l’eccezionale concentrazione
dell’attività predatoria che, dal 2003, non sembra
conoscere soluzione di continuità. Ieri notte i ladri hanno forzato l’ingresso
nord della struttura sacra, accedendo con incredibile
facilità alla zona dove si trovavano le piante più pregiate: sono stati rubati
sei esemplari di cammellina gigas
small, il nome scientifico che nello slang campano
viene deformato comunemente in “cìcas”.
Il furto non costituisce un problema di entità
rilevante ma va ad innestarsi nella lunga scia di raid messi a segno proprio
nel cimitero della Calvi Risorta moderna. Solo qualche anno fa, alla fine
dell’ottobre 2004, venne asportata (in una sola
notte!) l’intera copertura in rame che proteggeva l’ingresso del Camposanto caleno. Dopo pochi mesi, venne
addirittura trafugata la pompa per l’approvvigionamento irriguo del cimitero.
Insomma, i ladri possono entrare quando e come vogliono, soprattutto se manca una
sorveglianza specifica per le strutture pubbliche, come ha confermato ieri
mattina, subito dopo il sopralluogo, la Comandante del locale corpo di Polizia
Municipale, Anna Caianiello.
“Siamo solo in tre, in pratica io, come comandante, e due vigili abili al
servizio esterno – ha amaramente sottolineato la
comandante dei caschi bianchi di Calvi Risorta - non riusciamo più a monitorare
il territorio, anche e soprattutto nei periodi di feste sacre, quando siamo
costretti a seguire anche tre processioni ed eventi religiosi in un solo
giorno: il mio appello alle istituzioni è volto esclusivamente al rafforzamento
della pianta organica dei Vigili Urbani caleni. Di questo passo saremo
costretti a turnazioni massacranti pur di garantire la sicurezza del cittadino”.