Una Mostra didattica per Cales

 

Caserta24ore, 08 aprile 2009

 

Paolo Mesolella

 

SPARANISE. Martedì 21 aprile prossimo, nell’ambito della Settimana della Cultura, a Sparanise verrà inaugurata una mostra didattica sull’Antica Cales. La mostra, curata dall’Archeoclub caleno, ha lo scopo di far conoscere ai giovani e meno giovani la sfortunata storia dell’Antica Cales, la quale purtroppo è da sempre in attesa che qualcuno si ricordi di realizzare il sospirato Museo: tutti ne parlano, ogni tanto un annuncio, ma in realtà non si arriva mai a nulla di concreto.

 

In attesa dicevamo si può visitare la mostra per Cales che rimarrà aperta dal 21 al 24 aprile prossimo in Via Fabbrica delle Armi Bianche a Sparanise, in un grande locale della Biblioteca. Tredici grandi pannelli didattici, realizzati dall’ITCT Galilei in collaborazione con la Soprintendenza archeologica di Napoli e Caserta sulla storia e l’arte calena. Non solo cenni di storia e archeologia, ma anche notizie sulle necropoli, dall’orientalizzante recente all’età sannitica, sulla Fanciulla di Cales, sulle areee sacre, sulle terrecotte figurate, sulla ceramica a vernice nera, sul teatro e sugli spettacoli a Cales.

 

Un ricco ed ampio sguardo sull’antica Cales illustrato su grandi Pannelli didattici e raccolti in un libretto che verrà consegnato gratuitamente ai visitatori, durante tutti i giorni della mostra. L’idea lanciata dalla Biblioteca “Don Francesco D’Angelo” in collaborazione con l’Archeoclub caleno è anche un modo per riportare l’interesse delle istituzioni sui grandi monumenti dell’antica Cales, che giacciono nel più completo abbandono. In attesa, infatti, che la Sovrintendenza o la prossima amministrazione comunale ci regali il tanto sospirato Museo di Cales è senz’altro utile, per non perdere la memoria storica, far conoscere la civiltà calena alle scolaresche e agli abitanti dei comuni limitrofi con iniziative concrete. Magari una mostra permanente di reperti e pannelli didattici sulla storia della città antica.

 

Per non parlare della necessità a Calvi Risorta di segnaletiche o depliant che possano ricordare a qualche turista di passaggio l’esistenza di Cales. Lo stesso dicasi per i libri sulla Cales romana: sia quello di Carcaiso che quello di Femiano ormai è impossibile trovarli nelle edicole di Calvi. Eppure negli uffici della Soprintendenza vi è così tanto materiale, prodotto anche ultimamente in seguito a recenti scoperte nell’area archeologica, che è un peccato tenerlo nascosto. Materiale relativo agli scavi fatti nelle aree di servizio dell’autostrada Roma-Napoli, ma anche quello relativo agli scavi effettuati nel maggio 1994, nell’area sacra del Ponte delle Monache e quello riguardante gli scavi effettuati negli anni 95- 97 in località “Il Migliaro” per arginare l’attività di scavatori clandestini che avevano individuato e saccheggiato una necropoli di 96 tombe a cassa di tufo, ricche di corredo.

 

Per una mostra didattica sono sufficienti un locale e delle vetrine. Ma se non vi saranno amministratori comunali sensibili e disposti a dare qualcosa per il recupero di ciò che rimane dell’antica Cales, anche i cittadini di Calvi si dimenticheranno di Cales (quella sulla Via Latina) che, nel 28 d. C, fu fatta lastricare e ornare di statue dal caleno Marco Vinicio “sua pecunia”. Lo stesso Vitrasio Pollione meritò la riconoscenza dei caleni e lo ricordiamo ancora oggi, per aver fatto rappresentare a Cales spettacoli gladiatori a proprie spese.