1000 STUDENTI DELLE SECONDARIE
AL CONCERTO DI GIOSY CENTO IL PRETE CANTAUTORE
Caserta24ore,
03 aprile 2009
Paolo
Mesolella
Saranno settecento, o forse di più, i ragazzi delle
scuole medie e superiori che il 16 aprile prossimo, riempiranno il teatro
“Padre Semeria” di Sparanise,
per il concerto di Giosy Cento, il prete cantautore.
Al concerto organizzato dal “Galilei”, infatti,
parteciperanno anche alunni delle scuole di Calvi Risorta,
Francolise, Pignataro,
Teano e Sessa Aurunca. Tutti
attratti da don Giosy, il parroco cantautore di
Grotte di Castro (VT).
Alcuni
per la curiosità di ascoltare il concerto di un prete, tutti gli altri perché
don Giosy lo hanno già ascoltato in uno dei suoi
tanti concerti che tiene in giro per l’Italia. Verrà
da un tour in Albania e dopo il concerto, sarà diretto a Napoli dove lo aspetta
un altro concerto. I suoi testi, particolarmente adatti ai giovani, affrontano tematiche sociali che vanno dal problema della droga, alla
solitudine, dall’amore, alla ricerca di Dio. Canterà le sue canzoni ed
intratterrà i presenti con i suoi bellissimi video.
L’ultimo
dei suoi 45 album e delle sue 700 canzoni lo ha dedicato a don Tonino Bello, il
vescovo santo di Molfetta
che si è distinto per la sua umiltà e bontà. Un patrimonio
discografico immenso con album come “Una vita firmata”, “Io sono un nomade”,
“Giovane amico” e “Dio di frontiera” che sono rimasti nel cuore di migliaia di
giovani. Trentatrè anni di canzoni da “Una
luce tra le mani” del 1977 ad Un patner come Dio” di oggi. Canzoni come “Viaggio nella vita”, “Samuel”, “la
rete”, “Come un soffio di vento”, sono diventate di culto non solo tra i
giovani. Scrisse la sua prima canzone “Emmaus” 35
anni fa, ad essa sono seguiti un centinaio di dischi,
musicassette e CD incisi per le edizioni Paoline.
Ormai
Giosy Cento è diventato un capofila nel suo genere.
Abbiamo visto i suoi video su You Tube: alcuni sono
davvero belli come “Uomo Dio Gesù” e “Un soffio di
vento”: delle poesie in musica: quella poesia e quella musica sincera che manca
ai giovani di oggi. “Mi piace sentirmi chiamare “Il
prete che canta”, ha scritto don Giosy, soprattutto
prete per tutti coloro che non hanno più bisogno di un
uomo che parla o canta. Prete per chi, in fondo, cerca
risposte eterne, all’eterno interrogarsi del cammino umano. Ora mi
stancano i viaggi, ma non il cantare, non gli occhi limpidi dei ragazzi, non i
loro silenzi e i loro entusiasmi.
Dietro
i sabato sera, dietro fumo, alcool, aids, sesso e moda ci sono giovani veri in
ricerca”. Sentire il concerto di un prete per gli studenti sarà un’esperienza
interessante. Si può essere infatti increduli di
fronte ad un prete che canta musica pop, ma un concerto di Don Giosy è un’esperienza che i giovani non dimenticano
facilmente.