Condannato il fratello del pentito Orsi: «Ha agevolato gli interessi dei casalesi». Assolto Claudio De Biasio

 

Il Mattino, 23 marzo 2009

 

Si è concluso con dieci condanne il processo sulle infiltrazioni camorristiche nella società «Eco4», che si occupa della raccolta di rifiuti in diversi comuni del Casertano, e in particolare su una truffa ai danni dello Stato.


L'accusa principale contestata a diversi imputati è di aver agevolato gli interessi camorristici del clan dei casalesi e del clan «La Torre» di Mondragone. La sentenza è stata emessa dal gup Enrico Campoli al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Tra gli imputati, oltre a esponenti dei clan - che avrebbero ricevuto tangenti in proporzione all'ammontare dei profitti -, anche l'imprenditore Sergio Orsi, titolare della Eco4 (suo fratello Michele fu ucciso dalla camorra per aver collaborato con la giustizia). Orsi, che ha visto riconosciute diverse attenuanti, è stato condannato a tre anni e due mesi.


Il gup ha condannato i presunti esponenti dei clan, Vincenzo Filoso (undici anni e otto mesi), Giuseppe Fargnoli (10 anni e 8 mesi), Giacomo Fargnoli (5 anni e 4 mesi), Augusto la Torre (4 anni), Gennaro Sorrentino (6 anni), Giuseppe Valente (5 anni e $ mesi). Condanne sono state inflitte a Aniello Pignataro (5 anni e 4 mesi) e Maria D'Agostino (tre anni e due mesi). Condannato anche Giuseppe Diana (5 anni), titolare di un'impresa di commercializzazione del gas. È stato assolto Claudio De Biasio, ex subcommissario ai rifiuti con delega agli impianti ed ex direttore del Consorzio di bacino Caserta 4.


Questa mattina la guardia di finanza di Mondragone ha eseguito due nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea a Sergio Orsi, e a Raffaele Bidognetti, figlio di Francesco Bidognetti, detto «Cicciotte 'e mezzanotte»: quest'ultimo, nonostante sia da anni in carcere in regime di 41 bis, è ancora ritenuto a capo della fazione dei casalesi operante sul litorale domiziano.


L'accusa per Orsi, fratello di Michele è di truffa aggravata ai danni dello Stato.


Bidognetti deve rispondere, invece, di ricettazione continuata di proventi delittuosi e di estorsioni. Orsi, in particolare, è accusato di avere distratto fondi erariali attraverso un fittizio contratto di noleggio per un numero modesto di automezzi, messi a disposizione di un socio occulto della ditta, Gaetano Vassallo, tra le società «Eco4» e «Flora Ambiente», due società facenti capo agli stessi fratelli Orsi, per oltre 630 mila euro annui, con l'aggravante di avere agito per favorire il clan dei Casalesi.


Bidognetti, secondo le indagini della Dda e della guardia di finanza, avrebbe, come capo pro tempore della fazione del clan operante tra Villa Literno, Castel Volturno e Mondragone, incassato mensilmente 10 mila euro, messi a disposizione dalla società «Eco4», e parte del denaro riconosciuto dai fratelli Orsi, in base ad un preciso accordo, alla organizzazione camorristica.


I militari della guardia di finanza, in esecuzione del provvedimento del Tribunale di Napoli, hanno anche sequestrato la somma di oltre 3 milioni e 600 mila euro, riguardanti il credito vantato dalla Eco 4 da alcuni Comuni aderenti al consorzio e ceduto nel gennaio del 2007 alla «Flora ambiente» per il nolo dei mezzi per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti.


Sono state sequestrate anche quote sociali e beni aziendali di 3 imprese edilizie, tutte rientranti nella disponibilità dei fratelli Orsi, anche se gestite da fiduciari e prestanome. Nella vicenda giudiziaria dei fratelli Orsi sono coinvolti anche amministratori pubblici oltre ad elementi di vertice e gregari dei clan camorristici operanti tra Mondragone e le zone limitrofe.