LAVORI DI RIFACIMENTO DELLE STRADE: CAPARCO SMENTISCE ZACCHIA

 

Comunicato Democratici caleni, 23 marzo 2009

 

“Leggo sempre con interesse, ma ormai senza rimanere più sorpreso tanta è l’abitudine, le fantasiose bugie che la fervida mente dell’ex sindaco Zacchia è in grado di partorire, e che vengono pubblicate a raffica sui quotidiani provinciali, nel tentativo di ingannare ancora una volta gli elettori”, afferma il candidato sindaco dei “Democratici Caleni”, Antonio Caparco.

 

“L’ultima sortita, riguarda i programmati lavori di rifacimento della rete fognaria e stradale per complessivi 2.180.000,00 €; rete stradale talmente trascurata negli ultimi 5 anni di amministrazione, da portare la stessa a somigliare ad un vero e proprio percorso di guerra – come ben documentato da alcuni servizi giornalistici di Silver Mele – che ha determinato grossi disagi per gli utenti ed un incremento esponenziale delle richieste di risarcimento danni indirizzate al comune. Ebbene, Zacchia ha avuto l’ardire di affermare che la sua amministrazione ha stipulato con la Prefettura il Protocollo di Legalità in materia di appalti, al fine di evitare che le ditte partecipanti alle gare indette dal comune potessero essere sotto il controllo della criminalità organizzata, con il preciso obiettivo di contrastare possibili fenomeni di infiltrazione camorristica sui lavori pubblici. In particolare Zacchia affermava di essere felice del fatto che, prima di provvedere all’apertura delle buste contenenti le offerte per i lavori di sistemazione della rete viaria, gli uffici comunali stessero pretendendo, da parte di tutte le ditte partecipanti, il rispetto del Protocollo di Legalità che la sua giunta avrebbe stipulato con la Prefettura. Belle parole, non c’è che dire! Peccato che non vi sia una sola verità in queste affermazioni, e proprio per rispetto della verità vorrei precisare che il Protocollo di Legalità in materia di appalti non è stato affatto sottoscritto dall’amministrazione Zacchia – decaduta il 29 dicembre 2008 – bensì dal Commissario Prefettizio che vi ha provveduto, su esplicita richiesta del sottoscritto e del dr. Giovanni Marrocco, con la deliberazione n. 13 del 17 febbraio 2009”.

 

Antonio Caparco chiarisce ulteriormente affermando: “Il 7 gennaio 2009, infatti, noi ex consiglieri di opposizione abbiamo relazionato al Commissario Lubrano sulle presunte irregolarità, contabili ed amministrative, dei suddetti atti di gara, con una dettagliata nota in cui sollecitavamo lo stesso a revocarli per indire una nuova gara conforme alle disposizioni di legge vigenti, dopo aver disposto i dovuti controlli – da parte del Gruppo Ispettivo Antimafia istituito presso la Prefettura, in accordo al Protocollo di Legalità – sulla trasparenza della ditta aggiudicataria, trattandosi di una gara di importo rilevante. Ciò soprattutto alla luce del fatto che, negli ultimi 5 anni, era divenuta quasi una prassi assistere a gare con un unico partecipante, ribassi intorno all’1% o, in taluni casi, anche affidamenti diretti con semplice ordinanza sindacale, a ditte come la “G.M.C. Multiservizi S.p.A.” o la “General Impianti s.a.s.”, ben note alla Prefettura. Ed è stata proprio questa nostra missiva a portare alla stipula del Protocollo di Legalità, della cui esistenza l’amministrazione Zacchia era forse all’oscuro; tanto che il 6 gennaio 2009 Zacchia, rivolgendosi al Commissario, sollecitava espressamente la chiusura della procedura di assegnazione della gara per il rifacimento delle strade entro il 15 gennaio 2009, mentre ora salta fuori che gioisce se a fine marzo si stiano effettuando le verifiche antimafia previste dal Protocollo, prima di provvedere all’apertura delle buste contenenti le offerte!!!”.

 

“Ci tengo ancora a precisare – insiste il candidato sindaco Antonio Caparco – che il Protocollo di Legalità prevede l’inserimento nei bandi di gara indetti dalle stazioni appaltanti aderenti, di 7 clausole obbligatorie che prevedono, sostanzialmente, la dichiarazione delle ditte partecipanti di essere a conoscenza del Protocollo medesimo, di obbligarsi a denunciare tutte le eventuali richieste di tangenti ed estorsioni, di accettare la risoluzione del contratto in caso di violazione delle disposizioni in materia di collocamento, igiene e sicurezza sul lavoro, o di interdittiva antimafia, con applicazione di una penale pari al 10% del contratto. Clausole che non compaiono assolutamente nei bandi indetti dall’amministrazione Zacchia, compreso quello di rifacimento delle strade comunali, a comprova del fatto, se ancora ce ne fosse bisogno, che la stipula del Protocollo è avvenuto solo da parte del Commissario Prefettizio. Magari fosse stato vero il contrario: sicuramente non si sarebbe mai insediata una Commissione d’accesso in comune – sottoposto ancora ad ispezioni per l’accertamento di eventuali infiltrazioni camorristiche – risparmiando al nostro paese tanta indesiderata pubblicità negativa”.

 

Caparco vuole anche puntualizzare sulle modalità di finanziamento dei lavori pubblici, e replicare a Zacchia sull’accusa da questi rivoltagli di aver acceso numerosi mutui: “L’ex sindaco – afferma il leader dei Democratici Caleni – non perde occasione per parlare di finanziamenti a costo zero che la sua amministrazione avrebbe ottenuto, grazie ai fondi della legge regionale 51/78; ebbene l’erogazione di tali fondi – ottenuti in quantità industriale anche dalle mie precedenti amministrazioni – va a coprire solo una parte degli investimenti del comune, ed è vincolata comunque all’accensione di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti, i cui oneri devono essere coperti, per la restante parte, con le risorse di bilancio. Per cui tali investimenti non sono affatto a costo zero per i cittadini, salvo nel caso di capitalizzazione dei fondi, che non ricorre nel caso specifico! Qualche settimana prima che l’amministrazione venisse fortunatamente rispedita a casa, venne pubblicato anche un opuscoletto nel quale Zacchia raccontava ai cittadini tutte le cose da fare e le poche cose fatte male, che un’amministrazione appena decente avrebbe potuto realizzare in un solo anno. Un capitolo era dedicato proprio alla questione dei mutui; si affermava che dal 1992 al 2004 erano stati contratti mutui per 8.430.437,00 €, mentre dal 2004 al 2008 erano invece stati contratti mutui per 440.000,00 € e, proprio grazie a questa politica finanziaria oculata, la sua amministrazione aveva ridotto al minimo lo sforzo contributivo dei cittadini caleni! Anche in questo caso sono state date delle cifre false e fuorvianti. Dal 1992 al 2004, infatti, i mutui accesi a carico del comune sono stati pari ad € 4.513.922,87, ed erano perfettamente sostenibili. Molti dei finanziamenti, inoltre, sono serviti per realizzare opere che avrebbero dovuto dare lustro e garantire lo sviluppo della nostra comunità, come l’area industriale (per la quale verranno recuperati tutti i fondi investiti, persino quelli a carico della Regione, grazie alla vendita dei lotti urbanizzati) e la piscina comunale, le cui rate di ammortamento sono coperte dal canone di concessione annuale versato dal gestore: opere, cioè, di fatto a costo zero per la cittadinanza. Per cui possiamo tranquillamente affermare che, dal 1992 al 2004, i mutui contratti hanno avuto un impatto effettivo sulle tasche dei cittadini pressoché inesistente, tanto che il livello di tassazione, sotto l’amministrazione Caparco, è stato addirittura abbassato e portato ai minimi storici, con grande sollievo per i contribuenti. L’oculato (!) Zacchia, invece, ha contratto un mutuo di 440.000,00 €, che i cittadini dovranno rimborsare in venti anni per pagare i lavori compiuti (?) dalla “General Impianti s.a.s.”; ha stipulato numerosi altri mutui solo in parte coperti da fondi regionali, come i citati lavori di rifacimento delle strade, che potevano benissimo essere finanziati non con l’accensione di mutui ma, ad esempio, con la quota vincolata dei proventi contravvenzionali; ha estinto 10 mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti dal 1996 al 2004, per emettere un prestito obbligazionario che costerà ai cittadini 359.563,55 € in più di quanto ci sarebbe voluto per rimborsare le rate residue dei mutui estinti. Manovre finanziariamente insensate, che hanno portato “l’oculata” amministrazione Zacchia ad aumentare tasse, imposte, tariffe e balzelli vari in maniera spropositata!!! Cosa posso dire ancora, se non che Zacchia ha perso nuovamente una buona occasione per tacere, di fronte al conclamato fallimento della sua disciolta amministrazione”.

 

                                                                      

F.to Antonio Caparco

 

 

 

Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato su “La Gazzetta di Caserta” del 21 marzo 2009, cui fa riferimento Antonio Caparco nel suo comunicato stampa.

 

Rifacimento delle strade, opera da 3 milioni di euro

 

Soddisfatto l’ex sindaco Giacomo Zacchia per i lavori alla rete viaria.

 

È la più grande e costosa sistemazione ed il più importante rifacimento della rete viaria comunale che sia mai stata fatta sul territorio comunale; un’opera da 3 milioni di euro, che dovrebbe permettere alla collettività calena tutta di potere avere delle arterie stradali comunali, finalmente funzionali e sicure.

 

I fondi sono stati reperiti dall’ex amministrazione comunale capeggiata dal sindaco di Calvi Risorta, Giacomo Zacchia, mediante l’attivazione dei meccanismi previsti dalla legge regionale n. 51, quindi a costo zero per la collettività calena, la quale non dovrà sopportare gli oneri di mutui e prestiti accesi in quantità industriale tra la fine degli anni 90 ed i primi anni 2000.

 

La procedura di appalto per l’assegnazione dei lavori è stata espletata per il 90%, si attende solo che tutte le ditte partecipanti svolgano le prassi previste dal Protocollo per la Legalità che l’amministrazione Zacchia stipulò con la Prefettura di Caserta. Ulteriore certificazione rilasciata dalle pubbliche autorità, oltre a quelle previste per legge quale condizione pregiudiziale per partecipare alle procedure d’appalto indette dagli enti pubblici, che l’amministrazione comunale uscente volle sottoscrivere al fine di obbligare le ditte partecipanti ad ottenere maggiori e più specifiche credenziali di non avere in nessun modo alcuna appartenenza ad ambienti malavitosi o a soggetti legati alle connivenze.

 

“Siamo contenti che prima di provvedere all’apertura delle buste contenenti le offerte di realizzazione per la sistemazione delle strade comunali – commenta Giacomo Zacchia – gli uffici comunali stiano pretendendo il rispetto del Protocollo di Legalità che stipulammo con la Prefettura, da parte di tutte le ditte che hanno partecipato alla gara. Questo dimostra ancora di più quanto nella nostra opera sia stata data importanza a porre in essere con ogni mezzo che non vi fossero delle dubbie infiltrazioni nell’ambiente dei lavori pubblici. Non sempre ci si riesce perché se si presenta una ditta che ha le carte in regola con la Questura e la Prefettura, un’amministrazione certo non può avere il dono della veggenza e capire che si potrebbe trattare di ditte legate a certi ambienti pericolosi”.