CALVI
RISORTA VOCI INSISTENTI PARLANO DI UN PROSSIMO RAPIDO SCIOGLIMENTO
PER INFILTRAZIONE CAMORRISTICHE
Vito
Taffuri, 02 marzo 2009
Opere pubbliche tutto ad un tratto a passo di lumaca a
Calvi Risorta, ma per pura precauzione… antimafia. Una notizia capace di far
meravigliare, con tutto il rispetto, persino i morti: quelli del cimitero nuovo.
Infatti, è proprio dell’ampliamento dell’area
cimiteriale che si parla. Acquisiti i nomi delle ditte che hanno vinto la gara
d’appalto tutte le carte sono state spedite agli
organi di controllo superiori.
Come dire, con noi hanno vinto, ora vedete voi se abbiamo sbagliato qualcosa,
se sono puliti oppure no. Come se non bastassero più
le certificazioni antimafia e ammettendo che poi non costituiscono quella forma
di garanzia sufficiente. Le carte nelle mani degli inquirenti prima del tempo?
Un provvedimento tardivo rispetto alle opere milionarie già appaltate alla ‘General Impianti’ ditta rivelatasi capace dei più incredibili collegamenti
con i clan camorristici come Pasquale Setola.
L’ingegnere capo del Comune di Calvi, Piero Cappello,
chiaramente di origini piedimontesi, dal canto suo,
adesso, pare dire che la sua ultima comunicazione alla prefettura e per
conoscenza rivolta al commissario prefettizio che ha sostituito per legge il
defenestrato ex sindaco Giacomo Zacchia è stato un atto dovuto e legato ad un
preciso documento e protocollo.
Si parla dell’applicazione di un protocollo d’intesa con la prefettura di
Caserta “atto a ridurre al minimo il rischio che la malavita organizzata metta
le mani sulla città”. Peccato che di questo documento le forze di opposizione non hanno mai sentito parlare. Anzi, gli ex
esponenti della minoranza consigliare fanno notare che “certe precauzioni sono
state adottate solo dopo loro specifiche sollecitazioni”.
A dare carburante ai fatti esposti ha pensato, lo scorso 29 febbraio, un quotidiano
locale specializzato in lacrime e sangue che da sempre fa da cassa di risonanza
ai pensieri di Zacchia. Ora occorre anche dire che ogni precauzione è per lo
meno lecita, legittima, dopo quanto accaduto a Calvi e più in generale
sull’alto casertano: peccato che ce se ne ricordi solo adesso con i grandi
appalti già dati, l’amministrazione comunale già smantellata, le risorse
economiche locali già risucchiate, il territorio lasciato per larghe parti nel
degrado.
I riflettori sulla General Impianti non si sono
spenti soprattutto su Pagano Massimiliano e Pasquale Setola, quest’ultimo fratello del noto bosso del gruppo sanguinario
dei casalesi, arrestato a gennaio
grazie ai carabinieri di Caserta.
Nel
frattempo però tra i corridoi del Ministro degli Interni,
voci insistenti parlano di un prossimo rapido scioglimento per
infiltrazione camorristiche al comune di Calvi
Risorta, staremo a vedere.