In questa Provincia manca la Politica!

 

Generoso Paolella

 

Caserta News, 24 febbraio 2009

 

"In questa Provincia manca la Politica! E, quando dico questo, voglio significare che manca la capacità di condurre a razionalità i comportamenti di uomini e donne (in realtà soprattutto uomini!).

 

A Marcianise solo l'ultimo atto. Un'amministrazione reintegrata dalla Magistratura neanche un mese fa e sciolta da 3 consiglieri comunali del Pd senza alcuna motivazione politica, senza che quest'amministrazione avesse ancora compiuto un atto amministrativo al quale, almeno, far finta di contrapporsi.

 

Affermazione di stesso, autoesaltazione del comando, incapacità di rappresentare interessi generali, ma al massimo quelli del proprio ristretto clan: questi sono gli elementi che caratterizzano le vicende politiche in questo nostro territorio. Casapesenna, Sparanise, e prima ancora Calvi Risorta, l'equilibrio instabile del Comune di Caserta, ora Marcianise.

 

Discorso diverso ma con alcuni tratti di analogia meritano i tanti Comuni commissariati per infiltrazioni camorristiche. E' venuta meno la governabilità degli enti locali. E mi riferisco a vicende che riguardano non solo una forza politica ma tutti i partiti e le istituzioni preposte al governo dei processi economici e sociali.


Io appartengo a quelli che auspicavano che con il governo della Provincia di Caserta al Centrosinistra nel 2005 si potesse inaugurare una fase contrassegnata ma una maggiore qualità amministrativa, da una crescita del dibattito politico, dalla proliferazione dei luoghi della democrazia che potessero fungere da moltiplicatore nelle realtà locali di un pensiero forte che coniugasse sviluppo, efficienza ed interesse generale. Tutto ciò non c'è stato, anzi. Siamo di fronte ad un involuzione del dibattito politico, se non ad un imbarbarimento. Scientemente sono stati distrutti tutti i luoghi della discussione politica, allontanati chi la pensava diversamente, annichilita la critica politica e culturale.

 

Ed oggi non sappiamo più come costruire momenti di sintesi collettiva. I partiti sono un coacervo di oligarchie familiari locali in lotta tra di loro, e che cambiano schieramento a seconda del riposizionamento degli altri, o del detentore del potere sovraordinato.


Sia chiaro che so bene che questo è un problema non solo casertano ma Campano e nazionale, ma qui sta vivendo una maggiore drammaticità. Non è più procrastinabile un'iniziativa che tenda a costruire un ragionamento di discontinuità rispetto ai rilievi sopra formulati.


Questo deve avvenire innanzitutto dentro il Pd, il partito che nasce per combattere l'attuale arretramento della democrazia e la eccessiva frammentazione del quadro politico che porta ad ingovernabilità ed inefficienza. Ma, senza chiudersi dentro l'autosufficienza dei suoi pseudo gruppi dirigenti, bisogna confrontarsi con gli altri partiti, e soprattutto con la società casertana. Anzi bisogna chiamare a discutere tutte le forze sane e produttive del nostro territorio, chiamarle ad un protagonismo nuovo e forte e a costruire un patto di governabilità, che si deve fondare sulla ricostruzione dei luoghi della politica , e cioè i partiti e il confronto tra i partiti le istituzione e la società.

 

Dove ricomporre la frattura sempre più netta, perché dettata da eccessivi personalismi, tra i Sindaci e i Consiglieri comunali? Dove ricomporre gli stupidi egoismi territoriali, soprattutto in una fase di stretta finanziaria per i comuni ? Dove costruire un progetto, da far condivider, di qualificazione del nostro territorio?


A queste domande il Pd di Caserta deve dare una risposta, pena la sua inutilità politica."