UN LIBRO SUL DEMANIO: IL
CASINO BORBONICO E LA CAPPELLA REALE DI CALVI
Caserta24ore,
24 febbraio 2009
DEMANIO DI
CALVI - E’ stato presentato presso il Museo Laboratorio della Civiltà Rurale di
Castel Morrone, un
interessante libro del prof. Paolo Mesolella, sul
Demanio di Calvi, sul Casino borbonico e sulla Cappella Reale di Sparanise.
La
presentazione è avvenuta nell’ambito della “IV Mostra del libro etnografico e
della cultura campana”, organizzata dalle associazioni culturali “Termopili
d’Italia” e “Liber@mente”, con il patrocinio
dell’amministrazione provinciale. E’ stata una buona occasione
per far conoscere oltre ai confini caleni, un monumento così sfortunato come il
Casino Reale borbonico di Calvi, costruito prima di Carditello,
ma oggi abbandonato, nonostante abbia ospitato tra le sue mura Carlo III,
Ferdinando IV di Borbone, Francesco I, Leopoldo Principe
di Salerno, Ferdinando II, il famoso Pittore di corte Philip
Hackert, gli architetti Collecini,
Carlo e Ferdinando Patturelli e la Contessa Maria di Floridia.
Qui,
Ferdinando IV intraprese anche una discreta corrispondenza con quella che
diventò la sua amante e moglie morganatica. Calvi, allora, era una vera e propria Città Reale e da questo Casino
e dall’annesso Demanio trovarono beneficio migliaia di persone. Il libro del
prof. Mesolella ci dà la possibilità di scoprire
notizie per certi versi sorprendenti: dall’origine centenaria del Demanio, all’anno di nascita del Casino, dalla presenza a Calvi dei
Re borbonici, al passaggio per il Demanio del Barone Zona, del Duca Valentino e
perfino dei briganti o dei garibaldini.
Il testo,
introdotto dal sindaco avv. Salvatore Piccolo e dal Presidente del C. C.
Salvatore Fattore, presenta notizie attinte all’archivio di Stato, all’archivio
della Reggia, al Museo Campano, alle biblioteche di Aversa
e di Caserta, ma anche delibere comunali, contributi dei professori Eugenio Iannotta e Marco De Angelis e le
testimonianze dell’abate Mattia Zona, del cardinale Giuseppe M. Capece Zurlo, dell’avv. Francesco Grande e del poeta
Salvatore Di Giacomo.
Non mancano poi
documenti inediti come le censuazioni, i deliberati del Re Gioacchino
Napoleone, le petizioni e le suppliche inviate dalle popolazioni di Calvi e Sparanise ai Re Vittorio Emanuele e Umberto I.