CASSE COMUNALI IN ROSSO,
ZACCHIA LASCIA UNA MONTAGNA DI DEBITI IN COMUNE
Vito
Taffuri, 18 febbraio 2009
Le
casse comunali da tempo sono in rosso, è polemica.
Sull’argomento interviene adesso anche Antonio Caparco
del gruppo “Democratici caleni ex amministratore comunale”. “Soltanto nel mese
di dicembre, qualche settimana prima della caduta dell’amministrazione Zacchia,
erano emersi 282.767,87 € di debiti del comune nei confronti degli ex consorzi
di bacino confluiti poi nel Consorzio unico dei Rifiuti; debiti accertati dal
commissario ad acta all’uopo nominato, il Vice
Prefetto dr.ssa Tarantino, e relativi a fatture che i
consiglieri di opposizione avevano da sempre intimato
all’amministrazione di pagare, essendo riferite a servizi regolarmente resi, e
verso i quali gli amministratori si erano invece da sempre opposti".
Nel frattempo però arriva un nuovo allarme anche per il 2009: continua Caparco, “il Ministero dell’Interno sta provvedendo
a decurtare il Contributo Ordinario per ripianare il consistente debito
del comune nei confronti del Commissariato per l’emergenza rifiuti. Solo sulla
prima rata, infatti, sono già stati trattenuti € 39.029,00 a tale titolo, ed è
presumibile che a fine anno la somma trattenuta non
sarà inferiore ad almeno 120.000,00 €. Questa drammatica situazione si aggiunge
poi ai costi per il ripiano di mutui che l’amministrazione comunale, poco prima
di essere sfiduciata, ha richiesto presso la Cassa Depositi e Prestiti, per
complessivi € 2.180.000,00, fondi che graveranno ulteriormente sulle tasche dei
cittadini”.
Conclude Caparco, “se a
questo aggiungiamo il mancato rispetto del patto di stabilità 2006, i 4 milioni
di € circa di fatture inevase verso enti e fornitori vari, i numerosi debiti
fuori bilancio ancora da accertare ed i problemi che emergono ogni giorno di
più, allora diventa ancora più evidente a tutti la ragione della difficile ma
necessaria scelta che abbiamo dovuto compiere il 29 dicembre scorso,
licenziando anzitempo un’amministrazione fallimentare politicamente, che ha procurato
soltanto dei danni al paese, finanziari e di immagine, cui difficilmente si
potrà porre riparo”.