Genitori in rivolta all’IAC di Calvi Risorta

 

Portale di Pignataro Maggiore, 11 febbraio 2009

 

Malgrado Calvi Risorta sia generalmente caratterizzata da una certa “vivacità”, sia politica, sia "mediatica", stenta ad assurgere agli onori della cronaca il disagio di alunni, genitori, docenti e personale Ata dell’Istituto Comprensivo, che in questi giorni è dovuto ricorrere alla turnazione pomeridiana delle attività scolastiche.


La necessità di ricorrere alla turnazione è stata portata a conoscenza dei genitori durante l’assemblea del 6 febbraio 2009, direttamente dalla Dirigente Scolastica.


Motivo di tale determinazione: il mancato rilascio della prescritta certificazione sulla “Prevenzione Incendi” ripetutamente quanto inutilmente più volte richiesta al Comune.


Per manifestare il proprio disagio, un gruppo di genitori ha indirizzato una missiva al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca; all’ufficio Scolastico Regionale per la Campania, a Napoli ed all’ufficio Scolastico Provinciale di Caserta.


Oggetto, piuttosto eloquente, della missiva:

“Caos scolastico a Calvi Risorta (CE)”.


I genitori lamentano – come leggiamo dal testo della lettera - che “…anche quest’anno ci siamo trovati di fronte a classi costituite in difformità rispetto ai D.M. 331/98 e 131/99 (disposizioni in materia di formazione di classi e numero massimo di alunni e la cui osservanza scrupolosa è stata richiamata dalla Circolare del Ministro Fioroni introduttiva della bozza di Decreto sugli organici 2007), a situazioni complessive che appalesano manifesta violazione delle norme sulla sicurezza strutturale ed igienico-sanitaria, con violazione del DM 26.8.92 (Prevenzione incendi per l’edilizia scolastica), del DM 18.12.75 e L. 626/94 (Rapporto superficie/alunno, mobili, spazio per il docente), del DM 29.9.98 n. 382 (Particolari esigenze delle scuole in materia di sicurezza), complessivamente della l. 626 negli aspetti che concernono la compatibilità strutturale della scuola con il numero degli alunni frequentanti”.


La disposizione – secondo i genitori – comporterà una serie di disagi quali: la diminuzione del livello di apprendimento per le condizioni psico-fisiche in cui si ritroveranno gli alunni (orario ridotto, lezioni dopo pasto, materie “riempitivo”, ecc.); difficoltà a seguire i progetti ai quali i ragazzi avevano aderito; lo stravolgimento del tempo libero e delle attività sportive dei bambini; danni economici arrecati ai genitori con conseguente esborso di danaro ed aggravio di spese per iscrizioni al corsi di nuoto, calcio e calcetto, basket, pallavolo, danza e ballo, ed altre attività sportive.