Festeggiamenti per i 17 anni
del santuario “Piccola Lourdes”
Caserta24ore, 08 febbraio 2009
Paolo Mesolella
Martedì prossimo, 10 febbraio, il santuario “Piccola Lourdes” di Visciano festeggerà 17 anni di vita con una lunga
processione di ringraziamento per le vie del paese e
la celebrazione presieduta dal vescovo diocesano mons. Arturo Aiello.
Da quel lontano febbraio del 1992 ad oggi, il piccolo santuario è
cresciuto, è diventato grande e meta di pellegrinaggi. Oltre alle due cappelle
originarie, è nato anche il Tempio della Croce con grandi statue in legno, l’ altare, il confessionale, l’organo e un
artistico cancello in ferro. Poi c’è la Croce esterna illuminata a neon ed una
terrazza da dove la vista spazia su Calvi fino al mare.
E tutto questo grazie all’estro del carpentiere Mario Chece e dei volontari Antonio Perrillo, Nicola Cipro, Vitaliano Canzano,
Nicola Ventriglia, Angelo Ricciardi
e Giuseppe Manzo. Nella cappella grande, il pittore Francesco Ciccarelli, dopo aver dipinto l’affresco dell’ultima Cena,
ha impreziosito la statua della Madonna con foglioline d’oro. Di lato alla
cappella c’è il caratteristico campanile con il grande orologio che invita i
fedeli per il rosario nell’ora dei vespri.
Lungo il viale che porta sopra alla collina invece, sono nati la grande “Via Crucis”, i “Misteri del Rosario” in
legno ed il cosiddetto “Orto degli Ulivi” dove tutti gli anni a Pasqua 100
figuranti rappresentano la Passione di Cristo. Sopra la
montagna poi c’é il Calvario dove si elevano tre grandi Croci. Nella
seconda Cappella invece c’é Padre Pio ed il presepe dell’ artista
caleno Giovanni Di Maio.
L’opera formata da oltre 30 grandi pastori ha
richiesto per la sua realizzazione 300 chili di sughero e più di 500 lampadine
che illuminano ogni angolo del paesaggio palestinese fedelmente ricostruito. Tutte opere queste fatte realizzare per il santuario dall’ex
parroco di Visciano Padre Bartolomeo. Un tempo il sito era proprietà del signor Benito Capezzuto che lo coltivava di suo pugno finché, nel
febbraio 1992, in seguito ad un sogno, non decise di metterci la statua della
Madonna di Lourdes che aveva a casa in un’edicola.
All’inizio ci andava a dire il rosario “zì
Fiorentina” una vecchietta che abitava lì vicino. Poi se ne aggiunsero
delle altre. Ben presto iniziarono le critiche in paese e qualcuno tolse la
statuina. In luglio Padre Bartolomeo volle andare a vedere cosa succedeva in
quel luogo chiamato da tutti “la grotta”. Vi trovò due vecchiette che pregavano
mentre il Benito zappava il terreno arido. Allora pensò di non spegnere quella
piccola fiamma di fede e di far crescere quel nucleo di preghiera.
Il Capezzuto mise a disposizione il
terreno e lui cercò di metterci un capitello con una statuina in vetroresina
della Madonna. Poi Caruso Luigi offrì anche il suo terreno. Oggi quel capitello
è diventato il santuario della Piccola Lourdes di Visciano
la cui struttura (che ricorda le chiese del Tirolo), emerge imponente dalla vegetazione.