Rifiuti Campania: rinvio a giudizio per i 25 imputati dell'inchiesta
“Rompiballe”
Dazebao,
01 febbraio 2009
Anna Ferrigno
NAPOLI - Sono state rinviate a
giudizio, nell'ambito dell'inchiesta per lo smaltimento illecito dei rifiuti in
Campania, 25 persone, tra queste anche la vice di Guido Bertolaso, Marta Di
Gennaro, che all'epoca dei fatti era sub-commissario per l'emergenza rifiuti.
Lo ha deciso il gup Raffaele Piccirillo
accogliendo le richieste, avanzate lo scorso 10 ottobre, dei pm Giuseppe Noviello, Paolo Sirleo e del procuratore aggiunto Aldo De Chiara.
L'inchiesta, dal nome tanto originale
quanto veritiero: “Rompiballe”, vede imputate per traffico illecito di rifiuti,
falso ideologico e truffa ai danni dello Stato molti esponenti di spicco della
società campana, come i responsabili dei sette impianti di Cdr
territoriali, i dirigenti della Fibe e della Ecolog, l'impresa che aveva
il compito di trasportare le ecoballe in Germania.
Dovranno rispondere del trattamento non a norma delle stesse negli impianti, e
del loro illecito sversamento nelle discariche.
Il processo comincerà il 26 maggio prossimo davanti alla quinta sezione del
tribunale di Napoli, collegio B, in un'atmosfera carica di tensioni. Clima ben conosciuto in città negli ultimi tempi e che unito al
maltempo di questi mesi rischia di provocare mareggiate preoccupanti. Oltre a Marta Di Gennaro, dovranno difendersi dalle accuse della
Procura, anche il maresciallo dei carabinieri Rocco De Frenza;
l'ex coordinatore del commissariato, Michele Greco; il chimico, Fabio Mazzaglia; il geologo, Leonello Serva e Massimo Malvagna, ex amministratore delegato di Fibe.
Non sarà presente il prefetto, Alessandro Pansa, che
- secondo il gup - avrebbe commesso
il reato di abuso d'ufficio per procurare a Malvagna
un ingiusto vantaggio patrimoniale. La sua posizione è stata stralciata dal
procuratore, Giovandomenico Lepore,
lo scorso luglio assieme a quella di altre cinque
persone: Corrado Catenacci, Ciro Turiello, Claudio De
Biasio Armando Cattaneo ed Enrico Pellegrino, per la
necessità di approfondire le indagini.
Questa decisione provocò una spaccatura 'estiva' in Procura perché i pm Noviello e Sirleo
volevano il processo anche per il prefetto Pansa e per l'ex commissario straordinario Corrado
Catenacci. All'epoca i due magistrati non firmarono, infatti, il provvedimento
per il rinvio a giudizio dei 25 indagati - siglato poi solo dal procuratore
aggiunto De Chiara (coordinatore del pool Ecologia) - ed inviarono le loro
osservazioni al Consiglio della Magistratura. Sulla questione Pansa, si attende il verdetto del Csm.
In tema di processi sui rifiuti fa discutere la possibilità che possano essere prescritti i reati a carico del governatore
della Campania Antonio Bassolino - allora commissario
per l'emergenza rifiuti in Campania - e di alcuni esponenti ai vertici della Impregilo (società che gestiva la raccolta e lo smaltimento
della spazzatura). A fine gennaio infatti il reato di
abuso d'ufficio di cui deve rispondere Bassolino si è
prescritto per decorrenza dei termini: sette anni e sei mesi.