IMPRESE DEI CLAN A CALVI, SCATTA L’INCHIESTA: SOTTO SEQUESTRO GLI ATTI COMUNALI

 

Vito Taffuri, 30 gennaio 2009

 

E alla fine sul comune di Calvi Risorta è arrivata anche la Guardia di Finanza di Marcianise. I funzionari della fiamme gialle sono andati via dopo cinque ore di ricerche con le braccia piene di carte, due dossier, centinaia di pagine che raccontano la vicenda della “General Impianti Sas”, sequestrata poche ore prima dell’arresto di Giuseppe Setola e già finita sotto la lente di ingrandimento della Dda e della DIA sempre di Napoli. Dda che ha iniziato uno screening su tutti gli enti pubblici che hanno giudicato appalti alla ditta riconducibile ai fratelli Setola.


Il comune di Calvi Risorta assomiglia molto ad un porto di mare: la commissione di accesso, il commissario prefettizio e via di questo passo. E tutti portano via carte. Che fine hanno fatto poi le carte che ha portato via in fotocopia la commissione di accesso, questo rimane un mistero. Nei comuni vicini è successa la stessa cosa: i sindaci ha concesso l’esecuzione di certi lavori e sono finiti nella rete dei controlli. A Calvi, per esempio, la General Impianti di Massimiliano Pagano e di Pasquale Setola, si è beccata i lavori del terzo lotto di completamento della struttura Polivalente, di Via Cales.


Ma come ha fatto a vincere? Non lo sappiamo, ma lo possiamo immaginarte. Le ditte partecipanti furono 20. Di queste venti, 14 presentarono le proprie offerte il 23 agosto 2006, ultimo giorno previsto per le consegne dei plichi, con protocolli quasi consecutivi: e tra queste 14 – quasi tutte di Casal di Principe – compare proprio la “General Impianti” di Setola. Altra curiosità è che queste 14 offerte, protocollate l’una di seguito all’altra, contemplavano percentuali di ribasso sul prezzo posto a base d’asta anormalmente basse, comprese tra il 4,58 ed il 7,77 %, tutte tranne la “General Impianti”, che offriva il 23,45%, in linea con le prime 6 offerte. Per il complicato meccanismo del taglio delle offerte anomale, risultò aggiudicataria proprio la “General Impianti”.


Il bando richiedeva il possesso, da parte delle ditte partecipanti, di un’attestazione SOA per categorie e classifiche adeguate ai lavori da assumere, identificate dallo stesso responsabile dell’ufficio tecnico nella categoria OG1 (valida per edifici civili e industriali) classifica II (cioè per importi dei lavori fino a 516.457,00 €). Ma la ditta “General Impianti” era accreditata solo per la classifica I (cioè per importi dei lavori fino a 258.228,00 €) e quindi, a rigore, non avrebbe potuto aggiudicarsi tali lavori.

 

Inoltre, da una semplice lettura di una visura camerale, sarebbe emerso che tra i tre soci della “General Impianti” figurava proprio Pasquale Setola (già all’epoca indagato nel processo per l’estorsione nei confronti di Gaetano Vassallo, inchiesta che lo condurrà agli arresti nel marzo del 2008), fratello di Giuseppe, da anni condannato all’ergastolo per l’omicidio di Genovese Pagliuca. Il perito Pasquale Setola era tra l’altro il responsabile tecnico della società, ed era lui il referente di fatto delle amministrazioni pubbliche committenti.


Da segnalare, infine, che al secondo posto si classificò la ditta “Parisi Raffaele” con sede a Calvi Risorta: la stessa ditta il cui titolare è stato oggetto di numerose lettere minatorie nelle quali lo si intimava di non occuparsi più dei lavori pubblici effettuati sul territorio caleno. E nel tempo, infatti, l’imprenditore ha denunciato presunte irregolarità sulla gara per la manutenzione degli impianti di pubblica illuminazione, per la quale è stata emessa una richiesta di rinvio a giudizio per gravi ipotesi di reato, nei confronti del tecnico comunale e del titolare del Consorzio GEA.