Superbollette telefoniche a causa di un virus che attacca il computer degli utenti

Corriere del Mezzogiorno, 23 gennaio 2009

G.S.

Si prevede una pioggia di rimborsi, a breve, a favore di molti casertani utenti di diverse società di telefonia fissa che si sono visti addebitare chiamate satellitari internazionali e a numeri speciali (899, 701 e 702) che non avevano effettuato in maniera consapevole.

Lo rende noto il presidente del Codacons di Caserta, avvocato Maurizio Gallicola, il cui studio in questi giorni è alle prese con decine di richieste provenienti dalla zona di Marcianise.

«Tra i tanti ricorsi a tutela dei consumatori — spiega Gallicola — ce ne sono molti che presentiamo per recuperare le somme non dovute alle compagnie telefoniche. Peraltro, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, qualche tempo fa ha deciso di sanzionare 13 società del settore della telefonia proprio per questo motivo. È emerso che il fenomeno era dovuto nella maggior parte dei casi all'installazione automatica di cosiddetti dialers, una sorta di virus, che attacca il computer di utenti inconsapevoli, durante la navigazione in internet».

Intanto, dopo la nota del prefetto di Caserta che lo scorso luglio ha bacchettato i Comuni per l'uso indiscriminato di autovelox, lo stesso Codacons di Terra di Lavoro, plaudendo l'iniziativa, ha evidenziato come gli Uffici dei Giudici di Pace siano intasati da migliaia di ricorsi contro multe e che oltre il 60% di introiti per multe non sono incassati dai Comuni ma da società del nord che li gestiscono. Innumerevoli le pratiche di risarcimento curate dal Codacons (i cittadini possono scrivere a info@studiolegalegallicola.it) che può far recuperare a ogni famiglia dai 500 ai 1000 euro: basta aprire il cassetto dove sono conservate ricevute di pagamenti e bollette e scoprire quante spese vengono prelevate dalle tasche dei consumatori. Diversi i cittadini che, da qualche tempo, si stanno rivolgendo al Codacons rappresentato dallo studio Gallicola per l'illegittimità dell'addebito per depurazione di acque in caso di inesistenza e/o inattività temporanea del depuratore: il recupero va dal 30 al 40 per cento delle bollette pagate negli ultimi dieci anni.