“PROCESSO DEI PASTICCINI”: TUTTI ASSOLTI Portale di Pignataro, 19
gennaio 2009 Vincenzo Palesano “Il fatto non sussiste”: con questa motivazione il
giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa
De Felice, ha assolto tutti gli imputati del cosiddetto “processo dei
pasticcini”. “Abbiamo sempre espresso piena fiducia nella
magistratura”, ha detto subito dopo la sentenza l'avvocato Salvatore Piccolo
(di Luigi), che aveva smontato il fragile castello accusatorio unitamente
agli altri avvocati del collegio di difesa, Annalisa Senese e Raffaele Scialla. “In Italia – ha aggiunto l'avvocato Salvatore
Piccolo (di Luigi) – non ancora costituiscono reato
la libera espressione del pensiero e ogni forma di iniziativa democratica e
di pacifico dissenso politico e sociale. E' una sonora lezione per il
denunciante, l'ex sindaco forzista di Sparanise, Antonio Merola”. E' stata quindi scritta la parola fine, con la formula
assolutoria più ampia, sul “processo dei pasticcini” orchestrato a carico di
dodici persone, per lo più giovani di Pignataro Maggiore, Calvi Risorta, Vitulazio
e Sparanise che fanno capo al centro sociale pignatarese “Tempo rosso”. Il procedimento penale prese inizio da una denuncia dell’allora
sindaco forzista di Sparanise,
Antonio Merola, corroborata da testimonianze di
persone appartenenti alla sua stretta cerchia politica ed amicale e da una
allarmistica interrogazione parlamentare dell'ex senatore berlusconiano
Emiddio Novi. I giovani - che erano impegnati in una dura battaglia
contro la centrale termoelettrica, mostro sponsorizzato da Merola e dal suo capo, l'attuale sottosegretario forzista Nicola Cosentino – furono accusati di furto aggravato e danneggiamento,
essendo stati protagonisti il 24 febbraio 2002 di una pacifica azione di
protesta (la semplice distribuzione di un volantino) prima dell’inizio del
congresso cittadino di Forza Italia, in una sala aperta al pubblico quale è
l’aula consiliare del Comune di Sparanise. L’imputazione di furto aggravato nasceva dall’accusa
secondo la quale i giovani, dopo aver protestato contro la centrale
termoelettrica e le politiche di Forza Italia e del governo Berlusconi, avrebbero assaggiato i pasticcini del buffet
preparato per relatori ed ospiti del congresso forzista;
da qui la definizione di “processo dei pasticcini” o di “processo delle pastarelle”. Una incredibile
speculazione giudiziaria e propagandistica orchestrata da Forza Italia. Inutile dire che il “processo dei pasticcini” ha
suscitato severe critiche all’indirizzo del denunciante Antonio Merola da parte dell’opinione pubblica; e a livello
nazionale il divertimento è stato unanime al pensiero che in una Terra di
Lavoro dove c’è la più alta concentrazione d’Europa di gravi reati l’ex
sindaco forzista volesse prendersela con una
pacifica iniziativa di protesta di un gruppo di
giovani. Senza contare che un’eventuale condanna avrebbe avuto
effetti devastanti per giovani incensurati, con un certificato penale dove
sarebbero comparse senza altre specificazioni il “furto” e il
“danneggiamento”; e nessuno avrebbe saputo se si fosse trattato del presunto
assaggio di pastarelle a
un congresso paesano di Forza Italia o dell’appropriazione di centinaia di
milioni dalla vetrina di una gioielleria dopo aver frantumato con una pala
meccanica una barriera blindata. L’assoluzione dei giovani è una pesante sconfitta per il
“partito della centrale termoelettrica”.
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