L’OMBRA DI SETOLA SUL COMUNE
DI CALVI RISORTA
Calvirisortanews,
15 gennaio 2009
Il giorno prima del suo clamoroso arresto, i militari della guardia di finanza di Marcianise, su disposizione della Direzione distrettuale
antimafia di Napoli, avevano sequestrato al clan Setola beni per un valore di
oltre 10 milioni di €. Tra gli stessi figurava anche una società di impiantistica, la “General
Impianti s.a.s.” di Pagano Massimiliano, con sede in
Casal di Principe, che ha svolto lavori pubblici presso diversi comuni. Tra
questi compare anche il comune di Calvi Risorta, che
nel settembre del 2006 ha appaltato a tale ditta i lavori di “completamento ed
adeguamento della sala teatrale presso edificio polivalente”, finanziati con un
mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti per € 440.000,00. La ditta
(intestata fino al 2006 a Pasquale Setola, fratello della “primula rossa”
Giuseppe) risultava ora intestata a Massimiliano Pagano, di anni 24, figlio di Cipriano Pagano, di anni 58, entrambi colpiti da
provvedimento della DDA insieme allo stesso Setola ed altre 11 persone ritenute
affiliate al suo clan.
Cipriano Pagano, a sua volta, risultava
gestore della ditta omonima che ha svolto lavori di “rifacimento del manto
stradale relativo al primo tratto della circumvallazione
di Petrulo”, sempre per conto del comune di Calvi
Risorta. Ma un altro particolare emerge forte. Il
decreto di scioglimento del comune di Orta di Atella per infiltrazioni camorristiche, si sofferma essenzialmente sulla
costituzione di una società mista, cioè la “G.M.C. Multiservizi s.p.a.”, “colpita da provvedimento interdittivo antimafia, il cui consiglio di amministrazione
risulta composto da persone interessate, in buona parte, da precedenti penali e
di polizia, e la cui componente privata è risultata avere collegamenti con la
criminalità organizzata” (fonte: relazione ministeriale allegata al D.P.R. 24
luglio 2008, pubblicato nella G.U. n. 180 del 2 agosto 2008); una società che
non risultava nemmeno iscritta all'Albo nazionale
gestori ambientali, benché sia questo un requisito obbligatorio per l’esercizio
di tale attività.
E tra i comuni che si sono rivolti alla G.M.C. Multiservice – il cui socio privato è riconducibile ai
fratelli Sergio e Michele Orsi, quest’ultimo vittima
di un agguato mortale ad opera del clan dei Casalesi – c’è anche Calvi Risorta, che ha affidato il
servizio non con una gara ad evidenza pubblica o perché l’ente detenesse quote
nella società, ma tramite affidamento diretto con semplice ordinanza dell’ex
sindaco Giacomo Zacchia (la n. 63 del 23/10/2006). Il comune di
Calvi Risorta, sottoposto da quasi 18 mesi ad una procedura d’accesso
per valutare la presenza di infiltrazioni e condizionamenti della criminalità
organizzata sull’attività amministrativa – per il quale il senatore Emiddio
Novi ha formulato ben tre interrogazioni, a tutto oggi la commissione d’accesso
non si e pronunciata ancora!!! Speriamo che venga data una risposta prima
possibile, per il bene della cittadina calena.